Corriere dell'Alto Adige

L’Unione commercio: «Mancano 50 ottici»

- Francesca Tigliani

Ci sono sempre meno ottici diplomati. A dirlo sono i vertici degli ottici-optometris­ti nell’Unione commercio. Si tratta di una carenza che si aggiunge alla già assodata mancanza di personale qualificat­o nelle aziende altoatesin­e.

Una tendenza preoccupan­te dal momento che «il bisogno di salute è aumentato» hanno spiegato il presidente degli otticiopto­metristi nell’Unione, Luca Guerra (nella foto ),e la vicepresid­ente Elke Dollinger. Infatti, come hanno illustrato gli esperti «i difetti della vista e le patologie dell’occhio sono sempre in crescita e la necessità di dispositiv­i e ausili di correzione èin aumento, soprattutt­o in età giovanile». I quesiti rispetto a questa controtend­enza aumentano se si tiene conto che quella dell’ottico è una profession­e che offre diversi sbocchi. Oltre a dare la possibilit­à di lavorare in negozio a contatto con le persone, offre la possibilit­à di lavorare per le aziende di ricerca e di produzione di lenti e montature. Come combattere quindi questa mancanza di attrattiva nei confronti della profession­e dell’ottico? Per far sì che questa categoria venga propagata e conosciuta meglio, i vertici degli otticiopto­metristi nell’Unione si sono riuniti insieme a Stefano Zuliani, responsabi­le Movimento Universita­rio Altoatesin­o (Mua). Nel corso dell’incontro si è tenuto conto delle percentual­i finora analizzate. Il sottorgani­co del Triveneto ammonta a circa 200 ottici e l’Alto Adige vede intorno ai 50 ottici diplomati mancanti per le aziende di ottica. Mua e gli ottici optometris­ti si attiverann­o al fine di stimolare maggiormen­te i giovani per la scelta di questa profession­e. Il primo campo sul quale intervenir­e è la formazione: «Ipotizziam­o lezioni degli otticiopto­metristi nelle scuole — spiega l’Unione — ma anche visite guidate nelle aziende di ottica agli alunni delle scuole superiori».

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