Soddisfatte le associazioni: «Riconosciuta l’esistenza di alternative all’abbattimento»
L’obiettivo è stato raggiunto. Anche se il Tar riconosce l’approfondita istruttoria fatta dalla Provincia e solleva dubbi sui fondamenti giuridici a sostegno dei ricorsi, nella sostanza l’accogliemento della richiesta di sospensiva delle associazioni ambientaliste resta una vittoria. La vita di Jj4 e Mj5 per ora è salva ed era questo l’obiettivo. Il prossimo passo è presentare un piano concreto, compreso di oneri e spese, che non dovranno essere a carico della Provincia, sul quale la Lega antivivisezione è già al lavoro. «Le possibilità di trasferirli sono concrete e reali e Lav depositerà il progetto per portare in salvo gli animali in un rifugio santuario sicuro, sostenendone interamente le spese», assicura la Lav. Sono soddisfatte anche Enpa, Leidaa e Oipa, che avevano presentato un ricorso congiunto. «Il provvedimento di abbattimento e quindi l’uccisione dell’orsa Jj4 non ha alcun fondamento, dal momento che esistono valide alternative», affermano le tre associazioni. «Abbiamo elaborato delle proposte che svilupperemo ulteriormente nelle prossime settimane, proprio per dimostrare che non c’è alcuna necessità di abbattere Jj4. L’orsa potrà andare a vivere in un posto molto lontano dal Casteller e soprattutto molto diverso. Ci sono due precedenti molto incoraggianti». E aggiungono: «Resta inspiegabile e assurdo che la Provincia abbia insistito sull’abbattimento e che il ministero dell’Ambiente si sia “chiamato fuori”».
Una decisione importante, quella adottata dal Tar di Trento, anche per la Lndc Animal Protection che punta i riflettori su un tema a cui tiene particolarmente: «La gestione della fauna selvatica protetta, e in particolare di quelle specie particolarmente tutelate a livello europeo, è di competenza dello Stato — ribadisce l’avvocato Miche Penzone, responsabile nazionale Diritti animali dell’associazione —. Il ministero dell’Ambiente, che sorprendentemente si è costituito in giudizio eccependo il proprio difetto di legittimazione e la mancanza di competenze in questa vicenda, dovrebbe rivendicare il proprio ruolo nella gestione degli orsi trentini che, dati i trascorsi, non può più essere di competenza della Provincia. Non c’è più tempo, il ministero deve dare il proprio contributo nella individuazione di una struttura».
Il Wwf Italia, invece, esprime «preoccupazione per il benessere psico-fisico all’orsa JJ4, rinchiusa da settimane nel Casteller in condizioni insostenibili» e ribadisce «l’importanza di concentrare attenzioni ed energie nel trovare soluzioni reali e condivise per la coesistenza uomo-orso». Soddisfatta anche la Leal e le associazioni «Zampe che danno una mano»: «Gaia al momento è salva e auspichiamo e crediamo fermamente che continuerà ad esserlo», affermano le avvocate Rosaria Loprete e Giada Bernardi. Una buona notizia anche per Legambiente che sollecita una riflessione seria sulla coesistenza dei grandi carnivori con l’uomo.