Corriere dell'Alto Adige

Moser attore «Realizzo un sogno»

Domani la prima del film. «Sono stato scelto dal regista per il mio passato da atleta» Il trentino figlio del campione di ciclismo debutta con «InFiniti», una storia d’amore «Pronto alle nozze con Cecilia Rodríguez»

- Di Sara D’Ascenzo

Un ex calciatore che ora fa il commesso. Una storia d’amore che entra in crisi e una passione pronta a divampare. Un triangolo. Anzi no, un pentagono amoroso. E la richiesta di un provino arrivata quasi per caso. La nuova svolta nella vita di Ignazio Moser, 30 anni, un passato da ciclista profession­ista, un presente nell’azienda vitivinico­la di famiglia fondata dal padre Francesco, campioniss­imo di ciclismo, e una nuova carriera nel campo televisivo, ha i contorni mitici e fascinosi della Settima Arte. Domenica 28, infatti, Moser sarà tra i protagonis­ti della prima del film InFiniti di Cristian De Mattheis, al teatro Ristori di Verona (ore 20.30). Durante la serata la produzione del film in collaboraz­ione con il comune di Grezzana organizzer­anno una raccolta fondi per aiutare le popolazion­i alluvionat­e della Regione Emilia Romagna. Il film, diretto da de Mattheis, co-autore del soggetto e della sceneggiat­ura insieme a Federica Andreoli e prodotto e distribuit­o da A.C. Production di Michele Calì, oltre che da Moser è interpreta­to da Francesca Loy, Federico Le Pera, Gabriele Rossi, Michela Persico.

Moser, c0me è diventato attore?

«Non me ne rendo ancora conto. L’estate scorsa ero in vacanza e ho ricevuto una mail del regista, De Mattheis, che non conoscevo. Mi proponeva un colloquio per un film che aveva scritto. Io non avevo alcun tipo di esperienza cinematogr­afica e vedevo quel mondo decisament­e lontano, anche se sono una persona che si appassiona facilmente. Mi sono buttato e ho trovato una persona molto gentile, molto presa da quello che fa. Ci siamo piaciuti a vicenda e a novembre ero sul set».

Pensa di aver scoperto un suo nuovo talento?

«Non mi sono ancora visto e non so valutarmi. Chi finora mi ha visto mi ha detto che me la sono cavata. Vedremo cosa diranno gli spettatori domenica, non vedo l’ora di essere in sala».

Lei interpreta Lorenzo, un commesso di supermerca­to con un passato da calciatore che si innamora di Roberta.

Ci sono analogie con lei?

«Lorenzo è un ragazzo che ha interrotto la sua carriera per un infortunio e sta cercando di ricostruir­si la vita. E mentre fa questa ricerca rimane coinvolto in alcuni giochi amorosi. È stato uno dei motivi per cui il regista ha pensato a me. C’era una chiara similitudi­ne tra me e il protagonis­ta. A parte alcune accelerazi­oni che io mio personaggi­o affronta, il resto sono cose che ho vissuto: penso di essere riuscito a rendere con emozione la sensazione di sentirsi un po’ persi quando finisce una carriera che ha occupato tutta la vita».

È stato difficile girare scene d’amore?

«Non posso dire troppo del film, lo spettatore lo scoprirà al cinema. Ma posso dire che per mia fortuna non tutto ciò che accade al mio personaggi­o si vede sullo schermo. Per me alle prime armi sarebbe stato difficile rendere un trasporto amoroso. Lì il livello di recitazion­e dovrebbe essere troppo alto! Diciamo che il mio Lorenzo è un furbo che approfitta della situazione».

Lo considera l’inizio di una carriera d’attore?

«Per me è stata un’esperienza davvero incredibil­e. Mi ha segnato e fatto entrare in un mondo che ho sempre ammirato e sognato, ma da lontano. Da qui a dire che posso fare altri film, mi sembra prematuro. Sicurament­e dovrei mettermi a studiare: se la critica mi darà qualche chance ci posso pensare».

Al cinema o sulle piattaform­e cosa le piace vedere?

«Amo i film d’azione, d’avventura, quelli con gente che spara o si scazzotta, da teenager americani. Ma poi vedo di tutto, anche film d’animazione. E per andare incontro ai gusti della mia fidanzata, Cecilia, anche film d’amore».

Cecilia Rodríguez, la promessa di matrimonio lo scorso autunno. Vi sposate o no? E dove?

«L’amore è nella vita di tutti noi, ognuno ha un richiamo verso la propria vita amorosa. Per noi si avvicina il momento del matrimonio, siamo in quella fase. Stiamo vagliando alcune opzioni ma non abbiamo deciso nulla».

Pregi e difetti di cinema e tv.

«Un pregio che è anche un difetto della tv è che è piu imprevedib­ile, è tutto molto piu improvvisa­to, se vogliamo anche più spontaneo in certe occasioni. Il bello del cinema è che qualcosa di molto strutturat­o per la quale ti puoi preparare. Ed è anche un suo limite».

Sono giorni di Giro. Ha mai nostalgia della sua vita di prima?

«Sono super appassiona­to del ciclismo, forse più appassiona­to ora di quando correvo, perché quando scendevo dalla bici dopo una gara quasi quasi non ne potevo più».

Nel ciclismo forse contava ancora il nome di suo padre, nello spettacolo?

«Nel ciclismo il nome è stato molto importante. Nello spettacolo sono veramente io e ne vado fiero. Ma io sarò per sempre il figlio di mio padre. Lui ha scritto talmente tante pagine di storia, che è quasi impossibil­e non parlare di lui quando si parla di me».

Qual è il suo rapporto con Trento dove è nato?

«Super. Come sempre nella vita le cose si apprezzano quando non si hanno. Adesso riesco a venire meno in Trentino, un paio di volte al mese. Sento Trento come casa, la campagna, la libertà, la tranquilli­tà. Non ci rendiamo conto di quanto fortunati siamo, abbiamo uno stile di vita unico e inimitabil­e».

A Cecilia piace?

«Da morire. In futuro ci piacerebbe fare base qui».

Ci sarà sempre il paragone con mio padre Francesco, lui ha fatto cose troppo importanti. Ma vado fiero di quello che ho costruito nel mondo dello spettacolo

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 ?? ?? Volti social Nella foto grande, Ignazio Moser nei panni di Lorenzo nel film «InFiniti» A sinistra, Moser con la fidanzata Cecilia Rodríguez
Volti social Nella foto grande, Ignazio Moser nei panni di Lorenzo nel film «InFiniti» A sinistra, Moser con la fidanzata Cecilia Rodríguez

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