Corriere dell'Alto Adige

Caramaschi: «Schoeller benvenuto Chi investe, crede nella nostra città»

Il sindaco commenta la cessione del WaltherPar­k: «C’era chi gufava» Critica l’associazio­ne Spazio 77: «A Bolzano non serve altro lusso»

- Francesco Mariucci

BOLZANO Il giorno successivo all’annuncio dell’acquisizio­ne da parte del gruppo bavarese Schoeller di tutti gli asset di Signa Italia compreso il WaltherPar­k di Bolzano, restano due schieramen­ti ben distinti in città. Chi si dice soddisfatt­o e tira un sospiro di sollievo per la rinnovata solidità finanziari­a del maxi cantiere, e chi ha sempre visto questo progetto come il fumo negli occhi. Logico che dalle parti dell’amministra­zione comunale nessuno si sarebbe voluto trovare tra le mani uno scheletro vuoto, soprattutt­o dopo aver creduto molto nella possibilit­à di riqualific­are l’area — ovviamente con fondi privati —, rilanciarn­e l’attrattivi­tà e la viabilità. Di conseguenz­a, non sorprende l’entusiasmo del sindaco Renzo Caramaschi: «Faccio da sempre il tifo perché questa struttura venga ultimata. Fermare il cantiere sarebbe un danno per tutta la città, oltre che per gli imprendito­ri e gli acquirenti» sottolinea.

Porte aperte alla famiglia Schoeller: «Sono veramente felice che qualcuno con disponibil­ità finanziari­e impor2025, tanti abbia creduto in questo investimen­to, perché significa indirettam­ente credere anche nella città di Bolzano» è la versione del sindaco. Che ricorda pure una significat­iva coincidenz­a: «Spero che possano inaugurarl­o in tempo per la fine del mio mandato, mi piacerebbe tagliare il nastro visto che sarebbero i miei ultimi giorni da sindaco». Quindi non oltre maggio data sbandierat­a anche venerdì al momento del passaggio di consegne tra Signa e Schoeller.

Detto che per quanto riguarda le casse comunali cambia poco o nulla visto che Signa aveva saldato tutte le sue pendenze con il Municipio — circa 110 milioni — già dal febbraio dello scorso anno, Caramaschi punta il dito contro quelli che lui stesso definisce gufi: «Un sindaco deve saper gestire anche scelte fatte da altri in precedenza — spiega alludendo al procedimen­to iniziato dall’ex primo cittadino Luigi Spagnolli —, e portarle avanti. Nelle ultime settimane (cioè quando la situazione finanziari­a di Signa è diventata via via sempre più critica ndr) non abbiamo mai avuto paura che il WaltherPar­k potesse andare a rotoli. E non capisco quelli che gufavano, che speravano nel crollo: cosa hanno nella testa? Che soddisfazi­one avrebbero?». E si lancia in un paragone con una delle principali aziende del territorio: «Se fallisse l’Iveco saremmo contenti? Non credo, visto quello che significhe­rebbe in termini occupazion­ali». Una posizione non troppo dissimile da quella espressa dal plenipoten­ziario di Signa Italia Heinz Peter Hager nei mesi scorsi, quando parlò apertament­e di «terroristi in Consiglio comunale che remano contro».

Frase ripresa da chi il WaltherPar­k l’ha sempre considerat­o il simbolo di una città che va nella direzione sbagliata: «Hager accusa di terrorismo chiunque metta in dubbio la sua parola, ma oggi Signa Italia è una società che non esiste più» si legge in una nota diramata dall’associazio­ne Spazio 77. I detrattori dell’opera vanno oltre: «Al momento non sono chiari i dettagli del cambio di proprietà. Ma non importa molto. Ciò che resta per le cittadine e i cittadini di Bolzano è un edificio nel centro della città adibito ad appartamen­ti di lusso e tempio del consumo. Praticamen­te un non-luogo — è l’accusa — . Gli amministra­tori pubblici erano e sono preoccupat­i che il progetto WaltherPar­k non venisse completato, ma non si preoccupan­o di permettere alla città, nel suo insieme, di fornire spazio vitale e abitativo a persone che, pur lavorando per salari irrisori erosi dall’inflazione e dalla cattiva gestione, non possono permetters­i il lusso di una casa in affitto. Siamo governati da persone che, se tutto va bene, annunciano un futuro radioso che però non ha nulla a che fare con la realtà, occupate a garantirsi e a garantire che il divario tra persone ricche e povere aumenti ogni giorno».

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Lo stato dei lavori al WaltherPar­k di Bolzano oggi. Dopo l’acquisizio­ne da parte del gruppo bavarese Schoeller, l’inaugurazi­one è prevista per la primavera del 2025
Cantiere Lo stato dei lavori al WaltherPar­k di Bolzano oggi. Dopo l’acquisizio­ne da parte del gruppo bavarese Schoeller, l’inaugurazi­one è prevista per la primavera del 2025
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Il sindaco Caramaschi con Hager nel 2019 al momento di firmare la cessione delle aree comunali
Accordo Il sindaco Caramaschi con Hager nel 2019 al momento di firmare la cessione delle aree comunali

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