L’allarme del Dachverband «Foresta di faggi a rischio per l’ampliamento della cava»
Il Comune di Caldaro non molla nell’intenzione di ampliare l’esistente cava di ghiaia «Ziegelstadel», ma così facendo, secondo la denuncia della Federazione ambientalisti Alto Adige - Dachverband, si sacrificherebbe oltre un ettaro di preziosa foresta di faggi, nonostante le autorità provinciali competenti abbiano già respinto pochi mesi fa il piano presentato dall’amministrazione comunale. Il progetto, voluto in particolare dall’assessore alle Foreste e alla coltivazione del bosco Stefan Vorhauser, è ora al vaglio della giunta provinciale, chiamata a una decisione. Il tutto nonostante a dicembre 2023 la Conferenza di servizi in materia ambientale della Provincia «abbia respinto l’ampliamento della cava di ghiaia con una perizia negativa», ricorda il direttore della Federazione ambientalisti, Hanspeter Staffler.
La motivazione, allora, parlava del rischio di danneggiamento «di una parte di foresta naturale mista con una grande varietà di piante, tra cui numerose orchidee, asperula, anemoni, ciclamini, barba di capra o il profumatissimo dittamo», oltre al fatto che la foresta «è considerata ad alto valore naturale». Ma il Comune di Caldaro non vuole arrendersi e insiste sulla fattibilità del progetto. Il piano sarebbe quello di estrarre circa 200 mila metri cubi di ghiaia nei prossimi 10 anni, per la contrarietà della Federazione ambientalista provinciale: «Non ha senso questa diboscamento per privilegiare la ghiaia rispetto alla foresta — aggiunge Staffler — anche alla luce della crisi ambientale». Ciò che potrebbe facilitare il processo decisionale della giunta provinciale è la classificazione a livello europeo dell’area forestale in pericolo: «L’area appartiene alla categoria delle faggete calcaree — spiega Staffler — che sono elencate e descritte come meritevoli di conservazione nella Direttiva Habitat, l’accordo dell’Ue sulla conservazione degli habitat naturali. Questo tipo di bosco è estremamente raro a livello provinciale e ospita numerose orchidee protette». Il Dachverband chiede quindi la conservazione della foresta di faggi, come ribadisce anche il presidente Josef Oberhofer: «La distruzione degli habitat naturali è già troppo avanzata in Alto Adige ed ogni albero è prezioso per il clima».
Il parere Staffler: «La Conferenza dei servizi aveva già respinto il progetto del Comune»