Corriere dello Sport (Campania)
CALLEJON «MAI PENSATO DI ANDARE VIA»
«Parlai con Sarri, mi disse: “ho fiducia in te“. Non chiedo altro. Il Legia? Il Napoli è atteso da un ambiente caldo»
Perché gli affari sono affari: otto milioni ed ottocentomila euro per prendersi José Maria Callejon (due anni fa), per sradicarlo dalle origini, da quella dimensione Real, dalla casa-madre, e trascinarlo nel cuore di un’idea nuova. Ma certo: business is business e di quel colpo suggerito da Benitez s’avverte ancora l’eco, il fragore. Il calcio in salsa madridista è in José Maria Callejon, il tuttofare del Napoli che nella vita s’è inventato ogni ruolo (persino l’esterno basso difensivo) e che stavolta, con Sarri, aveva cominciato da seconda punta, retaggio di una carriera ampia, spaziosa, prima di essere riportato a destra, tra le pieghe d’un tridente che l’ha esaltato, che gli ha rimosso qualsiasi volo di malinconia, che l’ha strappato alla panchina e l’ha scatenato: doppietta al Bruges, per cominciare, per continuare, per ribadire che gli affari sono affari (sempre).
Callejon il bomber è tornato, almeno in Europa.
« E non mi posso lamentare di come sia cominciata, per me, questa manifestazione».
La domanda inevitabile: dove vuole arrivare, lei che si era abituato bene nel primo anno?
«Ventuno, ventidue gol sarebbe un gran bottino. Però so che non è semplice, anzi che è difficile: non mi pongo obiettivi precisi, ma neanche alcun limite».
Varsavia cosa significa?
«Un rimpianto. Siamo arrivati praticamente alla soglia della finale, l’abbiamo sfiorata, ci siamo andati vicinissimo e lasciamo perdere il modo in cui l’abbiamo persa».
La chiameremo vendetta?
«Desiderio di far bene, tutto qua. E vogliamo continuare anche contro il Legia Varsavia, dopo il debutto entusiasmante con il Bruges: sappiamo di avere dei valori, dobbiamo dimostrarlo sempre».
In certe cose, sempra il
Napoli di sempre.
« Nella gestione delle gare contro le cosiddette piccole: è lì che dobbiamo migliorare, è in quelle circostanze che bisogna fare la differenza. Quando si affrontano le grandi, le motivazioni vengono da sole, non le vai neanche a cercare, te le ritrovi. Ci sono invece sfide diverse, nelle quali serve quel pizzico di cattiveria in più».
S’è ritrovato un amico al fianco, quest’anno.
« Il ritorno di Pepe Reina ha fatto bene a tutto il Napoli, ovviamente. Siamo al co- spetto di un campione con una esperienza internazionale quasi unica. Riaverlo è importante».
Dalla manita al Bruges al Legia Varsavia.
« Guai pensare che sarà sempre così agevole, le condizioni delle sfide cambiano ed anche i dettagli. Sappiamo che ci aspettano in uno stadio molto bello e molto caldo, sappiamo anche che hanno forti motivazioni, che l’allenatore è in discussione. Ma noi siamo venuti qui per giocarcela avendo in testa una sola intenzione: vincere».
«Incontreremo una squadra che dicono sia arrabbiata E che giocherà per il suo allenatore»
«Il mio obiettivo? Segnare 21-22 gol: ma non è semplice Il ritorno di Reina ci ha fatto bene»
Quali sono le insidie di questa partita?
« Incontreremo una squadra che dicono arrabbiata, che gioca per il suo allenatore e che vuole fare bella figura per restare in corsa nel girone e continuare a credere nella possibilità di qualificarsi».
L’estate è finita ed ha portato via tutte le voci che la riguardavano: non c’è più il rischio di una sua cessione.
« Ma io, sin dal primo giorno in cui è arrivato Sarri, non ho mai pensato di poter andar via. Fu un colloquio frontale, diretto, chiaro, ed ebbi subito la netta sensazione di come sarebbe andata».
Cosa vi diceste, se è lecito?
«Cosa mi disse... Io ho fiducia in te, ne ho tanta. Ed io, quando un allenatore mi dimostra la sua stima, quando la società mi sottolinea la propria, non chiedo altro. Sono felice e gioco». La comitiva azzurra atterra a Varsavia e anche in Polonia trova un gruppo di tifosi che la accoglie con applausi e cori di incitamento.