Corriere dello Sport (Campania)
«Bari, io so come si fa a vincere»
La A a Carpi e tante battaglie per Porcari, il mediano di Nicola
Porcari si racconta. «Non sono mai stato un fenomeno ma un giocatore che ha sempre anteposto la squadra davanti a se stesso». E l'inizio di un viaggio attraverso le sue riflessioni. Filippo Porcari, 31 anni, parmense di Fidenza non è un giocatore qualsiasi. Trecentosessantasei gettoni di presenza dal Parma al Carpi, due promozioni in A col Novara e il Carpi, altrettante con l'Avellino e il Novara sono numeri che pesano. Come vanno pesate le sue parole. «Non mi definisco un giocatore che fa la differenza, il fenomeno tanto per capirci ma quello a servizio dei compagni. Amo le cose semplici, anche fuori dal campo, e questo forse mi è servito a livello mentale per cercare di dare sempre il massimo».
LE DIFFICOLTA'. E' consapevole di non aver dato finora il massimo. «Qui a Bari non nascondo di avere avuto delle difficoltà iniziali che ora sto superando. Venivo da due anni di lavoro fatto in modo diverso e credo sia fisiologico attraversare un periodo di ambientamento in un gruppo quasi tutto nuovo. Pian piano mi sto adattando a quello che chiede il mister non facendo mai mancare il mio impegno e la voglia di dare il massimo. Presto ritornerò il vero Porcari e lo dimostrerò coi fatti in campo». Porcari sfodera una grande serenità che aiuta a vivere nei momenti di difficoltà. Sabato con l'Avellino ha cominciato la partita dalla panchina accettando la decisione col sorriso sulle labbra. Splendido il rapporto con Nicola che l'ha voluto fortissimamente. «Allenatore preparatissimo e con grandissimi valori umani. Oltre agli insegnamenti è riuscito a instaurare un rapporto leale con noi, un aspetto importante all'interno della squadra». Uniti si vince, Porcari lo sa per esperienza. «A Carpi e a Novara, ma anche prima ad Avellino abbiamo vinto i campionati con l'unità e il lavoro del gruppo. Il singolo, certo, può fare la differenza ma se non si gioca tutti insieme con la stessa mentalità è difficile andare avanti. Quando dico tutti insieme mi riferisco anche a chi sta fuori dal campo. Col Carpi abbiamo raggiunto la promozione perché si era creato un gruppo incredibile, concentrato sul lavoro e sull'obiettivo finale».
I TIFOSI A SOSTEGNO. Otto punti conquistati contro Spezia, Vicenza, Pescara, Avellino e sabato c'è il Latina. «Latina o Cagliari sono la stessa cosa. Dobbiamo giocare da Bari e scendere in campo con la stessa mentalità che si affronti la prima o l'ultima. Peccato che la trasferta sarà vietata ai nostri tifosi. Non è giusto. Per noi è importantissimo averli al nostro fianco sono una carica in più. Ripensiamo alla prima partita con lo Spezia, il loro sostegno ci ha fatto dimenticare che giocavamo in dieci». L'ha sorpreso il Carpi in fondo alla classifica. «Mi spiace vederli lì pur avendo un gruppo competitivo. Posso immaginare quanto siano dure le settimane dopo queste sconfitte, arrivate, per altro, con formazioni di vertice. Una partenza sfortunata per Castori che ha pagato di persona e che forse avrebbe avuto bisogno di più tempo. Ma questo è il calcio».
«Il gruppo prima di tutto e tanto lavoro. Così anche questa squadra può crescere molto»
venerdì 16 ottobre (ore 20,30), Avellino-Brescia; domenica 18 (ore 17,30) Latina-Perugia; lun. 19 (20,30) Cesena-Spezia.
venerdì 23 (ore 19) Pescara-Pro Vercelli; venerdì 23 (ore 21) Vicenza-Novara.