Corriere dello Sport (Campania)
Media gol da record, ma Callejon...
Si viaggia a 2,46 reti a partita: l’esterno non si sblocca in campionato
NAPOLI - Ricapitolando: una sola sconfitta (a Reggio Emilia, con il Sassuolo, alla prima giornata), tre pareggi e sei vittorie. Riassumendo: un solo black-out (a Modena, contro il Carpi), poi la macchina da gol s’è messa in moto (con qualche difficoltà al debutto) e non si è più fermata, ventuno reti segnate (che fanno una media lievemente al di sopra delle due a partite) e otto sono del Pipita, sei di Insigne, tre di Allan, uno di Hamsik, di Mertens e di Gabbiadini (e l’autorete di Ely). Ma è una tendenza accertata all’Italia e all’Estero, è una sana abitudine che non ha frontiere, perché in Europa League l’onda azzurra ha lasciato il segno: 5-0 al Bruges, due a Varsavia, cinque in Danimarca, sono altre undici, fanno trentadue in tredici partite, fanno 2,46 a match, dànno la sensazione che il muro dei centoquattro dell’anno scorso e di due stagioni fa sia a portata di
bomber.
INCREDIBILE. Ma dov’è l’errore, in queste statistiche che rasentano la perfezione, che testimoniano la varietà degli schemi? Incredibile però vero, nell’elenco dei marcatori del campionato non è ancora riuscito ad intrufolarsi José Maria Callejon, che nel «Vecchio Continente» viaggia secondo abitudini (tre reti per lui) ma che in serie A, contrariamente al passato, non ha ancora avuto modo di «scongelarsi». Il primo Callejon, quello sbalorditivo che chiuse la stagione con venti gol, a questo punto del torneo era già arrivato a quota cinque; quello dell’anno scorso, che poi avrebbe rallentato, fermandosi complessivamente a dodici, però era già approdato a sette.
LA SFORTUNA. Il resto è esercitazioni aritmetica del rimpianto: tre pali contro il Palermo, due anche a Verona, contro il Chievo, entrambi in rapidissima successione di Higuain. La sopresa è invece Allan, capace di battersi, di spingersi oltre - nel breve arco di quest’avvio di campionato - la somma delle reti segnate nel corso della sua esperienza all’Udinese: in tre anni e centosedici partite, «soltanto» due gol per il brasiliano. Non era questo il suo mestiere; lo sta (improvvisamente) diventando.