Corriere dello Sport (Campania)
PIOLI CARICA «Lazio, ora mostra chi vuoi essere»
Si è arrabbiato Pioli e ne ha avute, con il solito garbo, per tutti. Per la squadra, ancora poco coraggiosa e cattiva per vincere certe partite. Per i media e gli opinionisti che hanno criticato i suoi cambi (o alcuni mancati interventi) durante la ripresa di Bergamo. Per la società, che forse è sempre molto rapida a scaricare le colpe e molto meno reattiva quando si tratta di intervenire sul mercato. Tocca al tecnico emiliano far diventare grande la Lazio prima del tempo e giocando a handicap, ma anche ieri ha sfruttato la conferenza stampa per stimolare i suoi giocatori, non certo per rimpiangere De Vrij, già fuori da due mesi e chissà quando tornerà in campo, forse nella prossima stagione. La quarta sconfitta su cinque trasferte ha fatto salire Pioli sul banco degli imputati e allora ieri sono arrivate le risposte. Non si è sottratto. Ha chiesto alla Lazio di mettersi in discussione. «Niente succede per caso. Il Milan e la Roma arrivano nel momento giusto. Dobbiamo capire, far vedere, dimostrare che squadra vogliamo essere. Continuo a credere tanto nei miei giocatori, mi aspetto una grande reazione, così come mi aspetto la voglia e la consapevolezza di avere qualità e talento. La voglia di sfruttare e di non sprecare» ha spiegato, alludendo alle occasioni del raddoppio mancate con l’Atalanta. Vietato parlare di inesperienza. «Siamo una squadra giovane, ma è anche vero che a Bergamo eravamo una squadra giusta, competitiva, pronta, con giocatori esperti. C’è stata la voglia di fare la partita e la mentalità giusta, tra noi e le grandi squadre c’è ancora tanto così di differenza. Sembra poco, ma è tanto. Bisogna fare in fretta a colmare questo gap. Si tratta solo di avere l’atteggiamento giusto per 95 minuti».
RABBIA. De Vrij si opererà. «Sono molto dispiaciuto per quello che è successo a Stefan. Gli siamo molto vicini. E’ un grande difensore, ma anche un grandissimo ragazzo. Ci auguriamo vada tutto per il meglio, i tempi saranno lunghi, ma l’importante è che riprenda al cento per cento. E’ un giocatore fondamentale su cui costruivamo l’intera fase difensiva. Questo lo so io e lo sa la società. Sono sicuro che non ci faremo trovare impreparati a gennaio». I rimpianti di Pioli sono legati al modo in cui è maturata la sconfitta con l’Atalanta. «Abbiamo fatto tanto, ma sprechiamo troppe situazioni. Non siamo soddisfatti del nostro lavoro. Ho detto ai ragazzi che non ero deluso per prestazioni, ma incazzato (testuale, ndr). Dovevano esserlo anche loro, abbiamo rivisto certe situazioni della partita con l’Atalanta. Cosa vogliamo fare da grandi lo decidiamo noi. Se vogliamo diventare grandi ci vuole l’atteggiamento giusto per 95 minuti, dobbiamo chiudere le partite e stringere i denti quando c’è bisogno. Domani dobbiamo essere squadra ed esserlo sino alla fine».
CRESCITA. Sollecitato anche ieri, ha difeso le proprie scelte. «Ho fatto i cambi per aiutare la squadra, negli ultimi 15 minuti abbiamo avuto il 72% di possesso palla, ho messo dentro Klose, un campione del mondo. Abbiamo perso per un passaggio sbagliato in uscita. Quando succede significa che per voi le scelte sono state sbagliate. E’ un cambio che rifarei. Candreva? E’ un nazionale, è forte. Può e deve fare di più. Come lui tanti altri giocatori». La Lazio si smarrisce nei momenti importanti. «I limiti ci sono, li hanno anche altre squadre. E’ un percorso che ci vuole per arrivare a qualcosa di importante. Credo ora sia più semplice per noi, abbiamo capito qual è l’ultimo tassello che ci manca, non dico per vincere, perché vince uno solo, ma per arrivare a lottare. Chi arriva secondo è considerato un perdente, ma quelli che non arrivano neppure in finale cosa sono?». Ha protetto il gruppo. «I giocatori ci tengono, sono delusi quanto i tifosi. Sappiamo tutti di aver perso un’occasione». E’ quasi uno spareggio. «Il Milan c’è, metterà in campo le sue qualità. Penso molto di più alla mia squadra. Pensiamo a noi stessi».
«Dopo la sconfitta con l’Atalanta aspetto una grande reazione e la voglia di essere concreti» «Bisogna colmare il gap con le grandi De Vrij operato? Una lunga assenza da rimpiazzare...»
- La Toyota Italia fa causa a Claudio Lotito, chiedendo un risarcimento di 70mila euro: è l’ammontare delle multe per eccesso di velocità prese dalla vettura di proprietà della casa automobilistica, ma in uso all’autista del presidente della Lazio. Lotito, come riportato da Repubblica, si rifiuta di pagarle perché, come spiega il suo legale Gian Michele Gentile, maturate «per necessità di scorta». «La Toyota - aggiunge l’avvocato - non ha inoltrato istanza al Prefetto per farle annullare: il Polce (autista di Lotito, ndr), ha lo status di Guardia pubblica e aveva quindi la possibilità di infrangere i limiti di velocità». Secondo la linea difensiva, Toyota, prima di pagare le multe, avrebbe dovuto verificarne la legittimità. Gentile sostiene, inoltre, che le sanzioni sono aumentate «per la mora maturata, in quanto inizialmente ignorate». Differente la posizione della casa automobilistica, che ha deciso di portare Lotito davanti a un Giudice. A breve ci sarà la prima udienza e al momento non s’intravvedono margini per una mediazione.