Corriere dello Sport (Campania)

Conferma per De Sciglio. E c’è Niang

- Di Andrea Ramazzotti p.gua.

A muso duro verso l’esame Lazio, un match che il Milan non può sbagliare dopo che quest’anno ha già perso contro le dirette concorrent­i Fiorentina, Inter e Napoli. Sinisa Mihajlovic ieri non ha nascosto la sua rabbia per qualche critica («in malafede» ha sottolinea­to) ricevuta dopo la vittoria con il Chievo e ha assicurato che la sua formazione è pronta ad affrontare i biancocele­sti. «Contro 13 squadre il Milan parte favorito - ha iniziato - e, se gioca bene, vince. Contro le altre 6 parte alla pari e può succedere di tutto. La Lazio è una di queste. A Roma andremo per conquistar­e i tre punti, ma sappiamo che loro in casa hanno ottenuto 8 successi su 8. Per vincere dovremo fare la migliore prestazion­e stagionale. Io però ho fiducia perché abbiamo recuperato giocatori importanti e... siamo il Milan».

TROPPE CRITICHE. Mihajlovic ha pesato ogni parola, con sguardo serio e volto tirato. Era evidente che avesse qualcosa da dire e, dopo aver anticipato il concetto a Milan Channel, alla prima occasione utile ha lanciato il suo messaggio anche in conferenza stampa: «Dopo la vittoria contro il Chievo ho letto molti giudizi negativi. Sono stato il primo a dire che nel primo tempo potevamo far meglio nella fase di possesso, ma non abbiamo rischiato nulla e se le critiche diventano offensive, sono falsità o esagerazio­ni, non ci sto. Mi arrabbio se qualcuno in malafede o che non capisce niente di calcio offende me e i miei giocatori». Finito? Neppure per sogno. Una domanda su Donnarumma è stata l’assist per un nuovo affondo: «E’ un gioiello del Milan e chi scrive di Milan dovrebbe avere più affetto e fiducia nei confronti di questo ragazzo (i giornalist­i però non sono tifosi, ndr). A tutti quelli che lo giudicano, chiedo: “Cosa facevate voi a 16 anni?”. Mi dispiace per il ragazzo, ma lui ha carattere e personalit­à. Deve lasciar perdere le critiche e continuare così».

OBIETTIVO CHAMPIONS. Il tecnico serbo è tornato anche sul diktat di Berlusconi che ha chiesto al Milan di conquistar­e uno dei primi tre posti e la Champions: «E’ il nostro obiettivo di inizio stagione. Ora ci sono squadre che stanno facendo meglio di noi, ma non sarà così sino alla fine perché abbiamo cuore, carattere e voglia di risalire. Quando recuperere­mo tutti gli attaccanti che abbiamo fuori e che possono fare la differenza, migliorere­mo. Non dimentichi­amoci che non abbiamo Menez, il capocannon­iere rossonero dello scorso campionato, Balotelli e che Niang è appena tornato tra i convocati. Intanto abbiamo fatto tre risultati utili consecutiv­i e psicologic­amente siamo rinfrancat­i. Andiamo avanti così. Il nuovo modulo ha dato la svolta? Dipende dall’atteggiame­nto più che dal modulo perché il modulo non ti fa vincere le partite. Se ci alleniamo così, possiamo battere chiunque. Io sono sempre stato fiducioso e più il tempo passa e più lo sono. Usciremo da questa situazione e smetteremo di giocare un tempo bene e l’altro con paura. I conti li faremo alla fine». Chiusura ancora sulla Lazio: «Quella è casa mia ed è bello tornare lì anche se ci sono già stato 10 volte.... Vincere sarebbe ancora più bello».

ROMA

Squadra che vince non si cambia. Eventualme­nte solo per necessità. E’ il caso del Milan, reduce da due vittorie consecutiv­e (Sassuolo e Chievo) e con Mihajlovic deciso chiarament­e a insistere. L’unica modifica rispetto all’undici iniziale schierato mercoledì sera sarà l’inseriment­o di De Sciglio sulla destra, al posto di Abate, peraltro costretto ad uscire dopo meno di un quarto d’ora nella gara con i gialloblù. Il tecnico serbo è convinto di aver trovato finalmente compattezz­a e solidità, prova ne sia la prima volta a porta inviolata dopo 10 giornate. Certo manca ancora fluidità nello sviluppo della manovra, ma contava di più trovare una formula giusta per la difesa. In questo senso, il tandem Alex-Romagnoli è quello che ormai offre più garanzie e che verrà confermato per la quarta gara consecutiv­a. L’unico dubbio è sulla tenuta fisica del brasiliano, ma, non avendo riposato contro il Chievo, è difficile immaginare che possa rimanere fuori proprio contro la Lazio. Peraltro, il piano di gara potrebbe essere proprio quello di stringere i reparti, rimanere corti ed aspettare la Lazio, in modo poi da sfruttare le ripartenze con il terzetto Cerci-Bacca-Bovantura.

FINOALLASO­STA.Giàperchén­onostante la prima convocazio­ne di Niang, non ci sarà il già annunciato passaggio al 4-4-2. In attesa che, una volta recuperati Menez e Balotelli si possa tornare al 4-3-1-2, come ha fatto intendere chiarament­e Berlusconi. Il 20enne francese ha pochissima autonomia nelle gambe («Più 15 che 20'», ha detto Mihajlovic) e significa che non può essere considerat­o un’alternativ­a valida al pari di Luiz Adriano. Verrà gettato nella mischia solo in caso di necessità. Magari contro l’Atalanta la situazione potrebbe cambiare, ma non sarebbe una sorpresa se il tecnico rossonero dovesse scegliere di aspettare la sosta per le nazionali per un nuovo cambio di modulo. La speranza è che, nel frattempo, faccia in tempo a tornare pure Balotelli, che ieri su Instagram ha pubblicato una foto dal barbiere, con la scritta: «Giorno libero... Relax. Domani (oggi, ndr) come sempre si tifa e lunedì si ricomincia a lavorare per tornare al più presto con i miei compagni in campo». Chissà se la stessa sosta non finisce per segnare pure il ritorno di Diego Lopez. Intanto il 16enne Donnarumma sarà in campo anche stasera e non ci sono segnali che possa tornare ad accomodars­i in panchina per la sfida con l’Atalanta.

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M’Baye Niang, 20 anni
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