Corriere dello Sport (Campania)
Oddo: Pescara troppo brutto per essere vero
A volte è meglio non capire. Nell'immediato post-partita di Cesena, Massimo Oddo ha candidamente ammesso. «Non riesco a spiegarmelo». L'unica sua certezza, tra tanti dubbi: «in campo non c'era il vero Pescara». Poi, con l'onestà intellettuale che lo contraddistingue, l'allenatore ha ammesso che la sconfitta al Manuzzi era strameritata. Una ovvietà, per chi ha visto la partita, ma attenzione perché non tutti gli allenatori a caldo riescono a mostrare la stessa lucidità di valutazione. Tornando a bomba, a volte è meglio dimenticare piuttosto che indagare, altrimenti la spersonalizzazione biancazzurra in un test tanto atteso avrebbe richiesto una seduta dallo psicanalista. Tra l'altro è la seconda volta (dopo Ascoli) che un esodo importante di tifosi (oltre mille) viene mortificato da una bruciante sconfitta. Ma questa è un'altra storia.
Quello che interessa veramente adesso che non si ripeta più. Perché la prestazione di Memushaj & company è stata indimenticabile (per quanto brutta), nonostante un punteggio benevolo. Oddo aveva precisato che la sua squadra «dopo ogni caduta ha saputo rialzarsi in fretta», quindi la speranza che avesse solo la luna storta ha una sua ragione di essere.
SALTO DI QUALITA’. A distanza di qualche giorno il tecnico adriatico è tornato sull'argomento senza, però, essere riuscito a trovare una spiegazione plausibile. «E’ un peccato, ogni volta che arriviamo al momento del dunque, del definitivo salto di qualità, qualcosa va storto. A Cesena non abbiamo saputo leggere alcune situazioni, c'è stata carenza di personalità e lucidità e me ne assumo io tutte le responsabilità. Ma adesso pensiamo alla partita di sabato prossimo contro lo Spezia». Che sarà mica da ridere, considerando che il cambio di panchina ha prodotto per i liguri un’inaspettata sconfitta interna e un tecnico esperto come Mimmo Di Carlo farà di tutto per non ricaderci. Al tempo stesso va detto che quando il Pescara è in giornata può diventare inarrestabile. Ora la mente è già rivolta al prossimo futuro, perché non si possono ignorare alcune carenze strutturali dell'organico, che dovranno essere colmate nel prossimo mercato di gennaio.
RINFORZI. Siccome è vicino, tanto vale cominciare a pensarci. I difetti di fabbrica riguardano prevalentemente il reparto difensivo, con l'aggravante che l'unico in grado di dare sicurezze, cioè l'esperto Hugo Campagnaro (con lui in campo il Pescara non ha mai subito gol) non riesce proprio a guarire da un vecchio infortunio al polpaccio e salterà anche la prossima gara. Il problema, dunque, rischia di non potersi risolvere in famiglia, perciò i dirigenti stanno già studiando qualche alternativa (Domizzi, Maietta). Oddo, da parte sua, deve barcamenarsi tra dovere e piacere. "Questo è un gruppo fantastico, per favore non roviniamolo con voci di mercato. Poi è chiaro che se dovesse servire qualche intervento si farà».