Corriere dello Sport (Campania)
La guerra è vicinissima ma si pensa a nuotare
Siria a pochi km: oggi il via in Israele, tutto esaurito per Pellegrini & c.
I bambini tornano a casa da scuola a piedi, da soli, con la cartella in spalla. Subito dopo pranzo qualcuno di loro scende in spiaggia per una lezione di surf: la temperatura (22 gradi) e le onde rendono l'atmosfera ideale per gli ultimi bagni. Ma se entri in un centro commerciale ti chiedono cortesemente di aprire lo zaino. Cortesemente, ma devi farlo controllare.
Netanya accoglie i Campionati Europei di nuoto in vasca corta nel modo più naturale possibile. Il sindaco (anzi, la sindaco) Miriam Feirberg ringrazia la Len - la Lega Europea di Nuoto - e gli atleti per essere venuti qui, in un momento così difficile. È sincera, si vede. Perché continua a stringere mani anche dopo la conferenza stampa ufficiale. Gli attentati di Parigi e la controffensiva in Siria aggiungono inquietudine a un Paese, Israele, che vive in conflitto da decenni. Ancora oggi, nel terzo millennio, ci sono paesi arabi che non ti fanno entrare se sul passaporto hai il timbro israeliano. A sud la striscia di Gaza, con i missili che possono arrivare fino a Tel Aviv, una manciata di chilometri da Netanya. A nordest la Siria bombardata in seguito ai fatti di Parigi: tra Tel Aviv e Raqqa ci sono 580 chilometri. Tra Roma e Milano sono solo un centinaio di meno, per rendere l'idea.
CALMA APPARENTE. Il campionato europeo comincia oggi in questa atmosfera di calma apparente. Un grosso lavoro di controllo è stato fatto a monte, prima della partenza: una volta arrivati a Tel Aviv tutto fila liscio e anche velocemente (a parte il traffico degno del raccordo anulare): l'importante è stare nell'elenco giusto. Sarà la loro abitudine a vivere in modo normale una situazione precaria, ma sembrano davvero non fare caso a quello che potrebbe succedere. E di cui nessuno parla, se non con mezze frasi. «Qui è tranquillo». Ed è il “qui” a fare la differenza. Perché poco distante è tutta un'altra cosa.
La filosofia di Greg Paltrinieri spiega molto: «È vero, sono successe tante cose nelle ultime settimane. Ma oggi qual è un posto sicuro? Penso sia impossibile rintanarsi in casa senza fare niente, è giusto continuare le nostre vite nel modo più normale possibile». Federica Pellegrini ne avrebbe fatto volentieri a meno e lo ha anche detto apertamente nei giorni scorsi, ma ora appare tranquilla: «Sono rassicurata dalle misure di sicurezza, ero più che altro preoccupata per il viaggio». Gli azzurri alloggiano a una decina di chilometri dalla sede della gare: non è certo un hotel a cinque stelle ma una sistemazione dignitosa. Con loro anche altri atleti. Gli spostamenti sono esclusivamente con il pullman che li porta direttamente in piscina.
IL DOPO-PARIGI. Le incertezze del dopo-Parigi non hanno mai messo seriamente a rischio la manifestazione. C'è stato un tentativo ungherese nell'ottobre scorso - e quindi precedente ai fatti francesi - rispedito immediatamente al mittente da parte della Len. Budapest voleva l'Europeo anche (o forse soprattutto) per rifarsi un'immagine dopo le discusse scelte contro i rifugiati siriani. La sede delle gare, il Wingate Institute di Netanya, è un centro sportivo che può ricordare l'Acqua Acetosa. Non è blindato e anche in questi giorni è frequentato da studenti che vivono a contatto con gli atleti: in tribuna - 2.500 posti - si annuncia il tutto esaurito per tutte le giornate di gare (il via oggi, chiusura domenica). Un solo paese - la Germania - ha dato libertà di scelta agli atleti: «Se non ve la sentite, state a casa». Nessuna rinuncia. Sarà un'edizione record, con 48 paesi e 500 atleti in vasca. Tutti insieme: dai russi ai turchi o il neonato Kosovo, presente con due atleti. Perché come accade sempre più spesso, lo sport unisce quello che politica e religione cercano di dividere. OGGI - Batterie: ore 9.30 (ora italiana) 100 farfalla U (Rivolta, Codia, Geni, Bussolin), 50 rana D (Scarcella, Carraro), 50 rana U (Scozzoli, Toniato, Pizzini), 400 misti D (Trombetti, Pirozzi, Polieri, Cusinato), 400 sl U (Detti), 100 dorso D (Gemo, Panziera), 200 dorso U (Sabbioni, Mencarini, Mora, Bonacchi), 4x50 sl U, 800 sl D (Carli, Caramignoli, Ponselè, Musso). Semifinali e finali: ore 16.30 50 rana U semifinali, 16.38 50 rana D semifinali, 16.46 200 dorso U finale, 16.53 400 misti D finale, 17.02 400 sl U finale, 17.16 100 dorso D semifinali, 17.30 100 farfalla U semifinali, 17.39 50 rana D finale, 17.43 50 rana U finale, 17.52 4x50 sl U finale. Questi gli azzurri in gara nelle batterie nei prossimi giorni: domani - 200 sl U (Magnini), 50 farfalla D (Di Pietro, Bianchi, Gemo), 200 rana U (Pizzini), 100 sL D (Ferraioli, Pellegrini, Pezzato, Masini Luccetti), 100 dorso U (Sabbioni, Bonacchi, Mora, Mencarini), 100 misti D (Bianchi, Cusinato), 400 misti U (Turrini), 4x50 mista mista, 1500 sl U (Paltrinieri, Detti); venerdì - 100 rana D (Scarcella, Carraro), 50 sl U (Orsi, Bocchia, Guttuso, Codia), 200 dorso D (Pellegrini, Panziera), 100 rana U (Scozzoli, Toniato, Pizzini), 200 farfalla D (Polieri, Pirozzi), 200 misti U (Turrini, Geni, Pizzini), 4x50 sl D; sabato - 50 farfalla U (Rivolta, Codia, Geni), 50 dorso D (Gemo, Ferraioli, Panziera), 100 sl U (Orsi, Magnini, Bocchia, Guttuso), 200 sl D (Pellegrini, Masini Luccetti, Musso, Pirozzi), 100 farfalla D (Bianchi, Di Pietro, Polieri), 100 misti U (Geni, Turrini), 200 misti D (Trombetti, Pirozzi, Cusinato), 4x50 sl mista; domenica - 50 sl D (Ferraioli, Di Pietro, Pezzato), 50 dorso U (Bonacchi, Sabbioni, Mora, Rivolta), 200 rana D (Scarcella), 200 farfalla U (Bussolin), 400 sl D (Musso, Carli, Masini Luccetti, Caramignoli), 4x50 mista U, 4x50 mista D.
La calma regna sia negli edifici dove sono ospitati gli atleti sia nella sede delle gare