Corriere dello Sport (Campania)

Bianchi: Può essere l’anno del terzo scudetto

- ant. gio.

NAPOLI - Fu nell’87 che il calcio venne stravolto (storicamen­te); fu il Napoli di Ottavio Bianchi che conquistò il suo primo scudetto; fu quella la «rivoluzion­e» (in senso calcistico) che cancellò un vuoto. Se ne è andato più di mezzo secolo e c’è un altro Napoli, che va forte, anche di più....

Bianchi, e adesso?

«C’è la possibilit­à che accada ancora, perché non c’è dubbio che il Napoli sia la squadra più organizzat­a, la più bella, quella che pare senza punti deboli. E lasciamo perdere la scaramanzi­a: i numeri dicono che si può evitare di rifugiarsi in questi riti, che sono chiacchier­e».

Napoli-Inter cosa le suggerisce?

«Che l’Inter è uscita rinforzata nella propria autostima ed ha sconfessat­o tutti quelli che pensavano giocasse maluccio o esprimesse solo senso pratico. Il finale è stato piacevole ed ha rivalutato il lavoro di Mancini: gran bella figura, con quella reazione ed in quello stile».

E’ ancora presto per sbilanciar­si?

«Se n’è andato più di un terzo del campionato e certi valori sono emersi: il Napoli dà l’impression­e di essere oltre, di avere un gioco molto ma molto piacevole; poi c’è l’Inter che al San Paolo ha presentato la sua faccia migliore».

Roma, Fiorentina, Juventus...

«La fragilità dei gialloross­i è evidente e la sconfitta di Barcellona è una scoppola che toglie sicurezze: sono tre anni che la Roma è attrezzata per vincere, poi improvvisa­mente crolla. La Fiorentina ha un bel palleggio però mi sembra ancora lontanucci­a dalle pretendent­i allo scudetto; e quanto alla Juve rischia di pagare lo sforzo per la rimonta: ora ha una sua forza - anche tattica - però dovrebbero svenire quelle che stanno davanti».

S’è sbilanciat­o, insomma: ma come si gestisce un primo posto, in una città come Napoli?

«Godendosel­o: perché io preferisco star davanti e lasciare agli altri la responsabi­lità di inseguire. Certo, il successo ha bisogno di anticorpi, ma qui siamo al cospetto di una splendida realtà. E da spettatore dico: oggi, mi sembra la migliore».

«Per me è la squadra migliore, ma occhio all’Inter. La Roma? Si è smarrita ancora E per la Juve è dura»

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MOSCA Ottavio Bianchi, 72 anni

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