«Non so quanto reggerà il tedesco: di solito la partita del rientro è buona Pogbà è giovane»
Schizzano i sassolini nella sala delle conferenze dello Juventus Stadium. Allegri ne tira fuori uno per volta, sono piccoli, ma gli danno fastidio nella scarpa bucherellata dalle critiche. Gli escono con il tono livornese, mica saccente, ma giusto per far capire il suo fastidio più per quanto legge e ascolta che per la reale situazione della squadra. E’ vigilia di Champions e non è nemmeno una di quelle leggere. Sono preoccupanti le notizie su Caceres, che ha distrutto una Ferrari per aver alzato il gomito ed è finito fuori rosa, non sono da sottovalutare quelle su Lichtsteiner che ieri è stato fermato dai medici. Quando i malesseri sono di quel tipo, la superficialità non è ammessa. Meglio accertare di cosa si tratta. Listona degli assenti: Lichtsteiner, Caceres, Mandzukic, Marchisio e Sturaro. E in mezzo c’è la partita con il Siviglia, una squadra in tutto e per tutto identica, in questa fase di stagione, alla Juventus. I punti (5)e i risultati (1 vittoria, 2 pareggi e 3 sconfitte) sono gli stessi, quasi come la posizione in classifica: 15ª la Juve in Serie A, 16° il Siviglia nella Liga. E siccome questa è Champions, anche qui, stesso cammino, più felice: primo posto in comune con una vittoria.
KHEDIRA. PERO’ DEBUTTA Aspettarsi una buona notizia, in giorni come questi, è come aspettare 30 gradi a Natale. E invece, se non il sole di Ferragosto su Vinovo è spuntato un po’ di sereno. «Gioca Khedira. Non ve l’aspettavate, eh?», la notizia arriva direttamente da Allegri. Il tedesco debutta nella Juve dopo un infortunio lungo due mesi. «Non so quanto può reggere, un tempo o un’ora, ma gioca. Di solito la gara del rientro è sempre una buona gara». Poi Max darà la formazione tenendo per sé solo il centrale di centrocampo, ma vale la pena riavvolgere un po’ il nastro per ascoltare quanto pizzica il tecnico. Fuori il primo sassolino: «Molti giocatori dopo 2-3 partite accusano una stanchezza notevole, la cosiddetta confusione che ho in testa è dettata dal fatto che se ho un terzino destro si gioca con il terzino destro, altrimenti si cambia sistema». Fuori il secondo: «Bisogna gestire bene i giocatori quando si fanno tre partite in una settimana. Cuadrado, per esempio, non ha giocato a Napoli perché veniva da 3 partite una dietro l’altra, non posso farlo giocare sempre per 90' sennò alla quarta si ferma. Vorrei far notare che questa settimana ci sono stati diversi infortuni muscolari ma considerato che si vedono solo alla Juve, aggiungo che sono accaduti altrove». Fuori il terzo: «A Napoli abbiamo sbagliato molto tecnicamente, non è stata una questione di moduli, ma in una partita di quel genere se hai 3-4 giocatori al di sotto delle loro qualità, è un problema: se a pallone giochi bene hai più possibilità di vincere. A Napoli ero dispiaciuto per il risultato, ma vedendo il rovescio della medaglia, penso che pur giocando una gara disastrosa sul piano tecnico siamo stati in partita fino alla fine e abbiamo rischiato di pareggiare». Sconfitta tecnica, non tattica, con un imputato principale: Hernanes. Gli chiedono: quando avrà tutti a disposizione, Hernanes starà davanti alla difesa o farà il trequartista? «A Manchester, davanti alla difesa, aveva fatto una grandissima partita, a Napoli è stato disintegrato. La prestazione di Napoli non è veritiera, lui può fare il centrale». C’è poi il Siviglia da battere: «E’ già decisiva per la qualificazione. Il primo obiettivo della Juventus è quello di arrivare agli ottavi. Un tempo era più facile perché c’erano solo 4 squadre fortissime, adesso sono raddoppiate».
FORMAZIONE. Servirà un LA altro Pogba. «E’ dalla stagione scorsa che ripeto che Pogba è un ragazzo di 22 anni, con grandissime potenzialità che ora non sta esprimendo. Ma a un giovane di quell’età non si può chiedere di fare quello che fa Buffon». Si arriva in fondo a una interessante e pungente conferenza. Dice Allegri: «Sapete cosa faccio, vi do la formazione, così non la sbagliate». Dà nove nomi, il decimo è quello di Buffon che è lì accanto a lui, l’undicesimo è da scegliere fra Lemina e Hernanes. «Almeno uno lo tengo per me». Modulo? «Barzagli terzino destro, con le sue caratteristiche ovviamente». Allenatore? «Domani io». E la vigilia si rasserena.
VITTORIA ALLO STADIUM
Una sola squadra spagnola è riuscita a vincere una partita di Champions League in casa della Juventus: finora l’impresa è stata del Deportivo la Coruña nel marzo 2004. Gol decisivo messo a segno da Pandiani e traversa sfortunatissima di Appiah
SUCCESSI DEL SIVIGLIA
Il Siviglia ha vinto dieci partite su tredici finora disputate nella fase a gironi della Champions (un pareggio e due sconfitte). Complessivamente nella massima competizione europea ha giocato diciassette gare: gli spagnoli hanno mancato l’appuntamento con il gol solo due volte
GARE CON MORATA IN GOL
Alvaro Morata ha segnato nelle sue ultime quattro presenze di Champions – solo Ronaldo (otto) e Neymar (sette) hanno segnato più di Morata (sei) in Champions dall’inizio del 2015