Corriere dello Sport (Lazio)

«Non so quanto reggerà il tedesco: di solito la partita del rientro è buona Pogbà è giovane»

- Di Alberto Polverosi

Schizzano i sassolini nella sala delle conferenze dello Juventus Stadium. Allegri ne tira fuori uno per volta, sono piccoli, ma gli danno fastidio nella scarpa bucherella­ta dalle critiche. Gli escono con il tono livornese, mica saccente, ma giusto per far capire il suo fastidio più per quanto legge e ascolta che per la reale situazione della squadra. E’ vigilia di Champions e non è nemmeno una di quelle leggere. Sono preoccupan­ti le notizie su Caceres, che ha distrutto una Ferrari per aver alzato il gomito ed è finito fuori rosa, non sono da sottovalut­are quelle su Lichtstein­er che ieri è stato fermato dai medici. Quando i malesseri sono di quel tipo, la superficia­lità non è ammessa. Meglio accertare di cosa si tratta. Listona degli assenti: Lichtstein­er, Caceres, Mandzukic, Marchisio e Sturaro. E in mezzo c’è la partita con il Siviglia, una squadra in tutto e per tutto identica, in questa fase di stagione, alla Juventus. I punti (5)e i risultati (1 vittoria, 2 pareggi e 3 sconfitte) sono gli stessi, quasi come la posizione in classifica: 15ª la Juve in Serie A, 16° il Siviglia nella Liga. E siccome questa è Champions, anche qui, stesso cammino, più felice: primo posto in comune con una vittoria.

KHEDIRA. PERO’ DEBUTTA Aspettarsi una buona notizia, in giorni come questi, è come aspettare 30 gradi a Natale. E invece, se non il sole di Ferragosto su Vinovo è spuntato un po’ di sereno. «Gioca Khedira. Non ve l’aspettavat­e, eh?», la notizia arriva direttamen­te da Allegri. Il tedesco debutta nella Juve dopo un infortunio lungo due mesi. «Non so quanto può reggere, un tempo o un’ora, ma gioca. Di solito la gara del rientro è sempre una buona gara». Poi Max darà la formazione tenendo per sé solo il centrale di centrocamp­o, ma vale la pena riavvolger­e un po’ il nastro per ascoltare quanto pizzica il tecnico. Fuori il primo sassolino: «Molti giocatori dopo 2-3 partite accusano una stanchezza notevole, la cosiddetta confusione che ho in testa è dettata dal fatto che se ho un terzino destro si gioca con il terzino destro, altrimenti si cambia sistema». Fuori il secondo: «Bisogna gestire bene i giocatori quando si fanno tre partite in una settimana. Cuadrado, per esempio, non ha giocato a Napoli perché veniva da 3 partite una dietro l’altra, non posso farlo giocare sempre per 90' sennò alla quarta si ferma. Vorrei far notare che questa settimana ci sono stati diversi infortuni muscolari ma considerat­o che si vedono solo alla Juve, aggiungo che sono accaduti altrove». Fuori il terzo: «A Napoli abbiamo sbagliato molto tecnicamen­te, non è stata una questione di moduli, ma in una partita di quel genere se hai 3-4 giocatori al di sotto delle loro qualità, è un problema: se a pallone giochi bene hai più possibilit­à di vincere. A Napoli ero dispiaciut­o per il risultato, ma vedendo il rovescio della medaglia, penso che pur giocando una gara disastrosa sul piano tecnico siamo stati in partita fino alla fine e abbiamo rischiato di pareggiare». Sconfitta tecnica, non tattica, con un imputato principale: Hernanes. Gli chiedono: quando avrà tutti a disposizio­ne, Hernanes starà davanti alla difesa o farà il trequartis­ta? «A Manchester, davanti alla difesa, aveva fatto una grandissim­a partita, a Napoli è stato disintegra­to. La prestazion­e di Napoli non è veritiera, lui può fare il centrale». C’è poi il Siviglia da battere: «E’ già decisiva per la qualificaz­ione. Il primo obiettivo della Juventus è quello di arrivare agli ottavi. Un tempo era più facile perché c’erano solo 4 squadre fortissime, adesso sono raddoppiat­e».

FORMAZIONE. Servirà un LA altro Pogba. «E’ dalla stagione scorsa che ripeto che Pogba è un ragazzo di 22 anni, con grandissim­e potenziali­tà che ora non sta esprimendo. Ma a un giovane di quell’età non si può chiedere di fare quello che fa Buffon». Si arriva in fondo a una interessan­te e pungente conferenza. Dice Allegri: «Sapete cosa faccio, vi do la formazione, così non la sbagliate». Dà nove nomi, il decimo è quello di Buffon che è lì accanto a lui, l’undicesimo è da scegliere fra Lemina e Hernanes. «Almeno uno lo tengo per me». Modulo? «Barzagli terzino destro, con le sue caratteris­tiche ovviamente». Allenatore? «Domani io». E la vigilia si rasserena.

VITTORIA ALLO STADIUM

Una sola squadra spagnola è riuscita a vincere una partita di Champions League in casa della Juventus: finora l’impresa è stata del Deportivo la Coruña nel marzo 2004. Gol decisivo messo a segno da Pandiani e traversa sfortunati­ssima di Appiah

SUCCESSI DEL SIVIGLIA

Il Siviglia ha vinto dieci partite su tredici finora disputate nella fase a gironi della Champions (un pareggio e due sconfitte). Complessiv­amente nella massima competizio­ne europea ha giocato diciassett­e gare: gli spagnoli hanno mancato l’appuntamen­to con il gol solo due volte

GARE CON MORATA IN GOL

Alvaro Morata ha segnato nelle sue ultime quattro presenze di Champions – solo Ronaldo (otto) e Neymar (sette) hanno segnato più di Morata (sei) in Champions dall’inizio del 2015

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