Corriere dello Sport (Lazio)

L’eroe per un giorno che beffò l’Inter

- Di Massimo Grilli RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un colpo di testa di Boscolo durante Inter-Roma 1-2 del 31 ottobre del 1954. I nerazzurri, allenati da Foni, avevano vinto gli ultimi due scudetti ma nel 1954/55 si classifica­rono solo ottavi. La Roma chiuse la stagione al terzo posto, dietro Milan e Udinese (i friulani furono poi squalifica­ti per illecito e retrocessi in B) Le partite di Boscolo con la Roma Esordì nel derby contro la Lazio (1-1) Chi si ricorda di Enore Boscolo? Temiamo in pochi, anche tra i tifosi romanisti di una certa età. Eppure questo ragazzo del 1929 - nato a Udine, dove tuttora risiede - può vantare una bella carriera (oltre duecento partite in serie A con una cinquantin­a di gol, tra il 1949 e il ’59) percorsa con le maglie di Udinese, Triestina, Torino, Roma, Vicenza, Padova (fu uno degli alfieri dello squadrone di Nereo Rocco che metteva paura alle grandi del nostro calcio) e Taranto. Ala destra di ruolo, velocissim­o («non è un atleta, è una trottola umana», scrisse di lui il Corriere dello Sport) Boscolo approdò nella Capitale nel 1954, fortemente voluto dal presidente Sacerdoti, e visse il suo giorno di gloria giusto 61 anni fa, in una nebbiosa domenica milanese. In quel 31 ottobre del 1954, la Roma di Carver si esaltò a San Siro contro l’Inter bicampione d’Italia, battuta per 2-1. Al vantaggio nel primo tempo di Lorenzi rispose nella ripresa proprio l’ala friulana, con un doppio colpo da ko nel giro di pochi minuti: prima una forte conclusion­e respinta da Ghezzi e ribattuta in rete da Galli, poi «un tiro carico d’effetto sferrato da una posizione difficilis­sima - scrisse il Corriere dello Sport - che lascia di stucco Ghezzi».

Tanto grande fu l’entusiasmo per questa impresa, che alla stazione Termini le centinaia di tifosi accorsi ad accogliere il rientro a Roma degli eroi gialloross­i finirono per trascurare una star del tempo - anche lei presente sul treno - come Gina Lollobrigi­da, che, sembra, ci rimase giustament­e male. E Boscolo? Malgrado il buon campionato della Roma, che chiuse la stagione al terzo posto, non riuscì a dare un seguito a quella prodezza milanese. La presenza nel suo ruolo di campioni come Ghiggia e Nyers gli lasciò infatti solo le briciole, e alla fine del campionato - dopo essere sceso in campo appena 7 volte - chiese e ottenne di essere ceduto. Boscolo andò a giocare nel Vicenza e appena incontrò la Roma gli rifilò subito una doppietta. Una evidente e maligna rivincita contro chi non aveva creduto pienamente in lui.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy