Corriere dello Sport (Lazio)

IN EUROPA Curve: tolleranza o repression­e?

Dalla severità inglese ai risultati tedeschi Ecco come all’estero affrontano gli Ultras

- ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA EPA di Gabriele Marcotti ACTION IMAGES ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’Olimpico va verso un derby a curve vuote, vista la forma di protesta attuata dalle due tifoserie contro la decisione del prefetto Gabrielli di dividere la “sede” dei tifosi più caldi in sezioni tali da favorire il controllo. Abbiamo deciso di analizzare la situazione delle curve negli altri principali campionati europei: Premier League, Liga, Bundesliga e Ligue 1. Dalla severità inglese alle dure regole spagnole, passando per la pacifica soluzione tedesca e finendo con i problemi francesi, dove i metodi messi in atto stanno dando scarsi risultati. La miglior via? Il buon senso...

Hooligans inglesi a Marsiglia In Inghilterr­a il problema delle curve divise per motivi di ordine pubblico non si pone e non si è mai posto. Non vi è infatti tifo organizzat­o. Sempliceme­nte, non esiste. Vi sono, logicament­e, associazio­ni di sostenitor­i, magari divise per area geografica, che viaggiono insieme e siedono insieme

La famosa Kop, curva del Liverpool allo stadio, ma non sono riuniti sotto marchi particolar­i e non vi è affinità con gli Ultras.

Ciò non significa che il fenomeno hooligans o la violenza negli stadi sia completame­nte debellata. Gli hooligans esistono ancora ma tengono un profilo più basso. Niente sciarpe o bandiere con le loro sigle e, soprattutt­o, niente violenza o vandalismo organizzat­o dentro lo stadio. (Casomai si danno appuntamen­to lontano dallo stadio con tifoserie opposte.)

Quando avvengono casi di vandalismo o violenza negli stadi - e succede - tende ad essere una cosa spontanea, spesso tra gente che non si conosce.

Anche FUORI DAL SISTEMA. per questa mancanza di organizzaz­ione, le tifoserie inglesi hanno molto meno peso "politico" di quelle italiane. Gli hooligans non si possono equiparare agli ultras nel senso che si mantengono al di fuori del "sistema": non sono e non vogliono essere interlocut­ori dei club o delle forze dell'ordine.

Al resto ci pensa SEVERITÀ. la sicurezza imponente ma "leggera" (telecamere a circuito chiuso invece di poliziotti in assetto anti-sommossa) e una giustizia di un solo grado veloce e severa. Per non parlare del fatto che spesso sono gli stessi club senza attendere l'esito della giustizia - che hanno il potere di vietare l'accesso a chi non gli garba. E senza dare spiegazion­i, dato che lo stadio è proprietà privata.

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