Corriere dello Sport (Lazio)

Stirpe: Fuori avremmo meritato di più

«Ci manca qualche punto tra Bologna, Roma con la Lazio e Udine. A Firenze a viso aperto»

- Di Daniele Ciardi ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA ANSA ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Dopo le prime quattro giornate di campionato il Frosinone occupava l'ultimo posto di classifica con un bottino di zero punti e per molti addetti ai lavori la formazione di Roberto Stellone sembrava già destinata a tornare in serie B, come in preda ad una sorta di destino ineluttabi­le. In quello stesso periodo, però, chi al contrario conosceva alla perfezione la grande forza di spirito, ma anche le capacità tecnico e tattiche della formazione del tecnico romano alla guida dei ciociari, aveva preventiva­to di arrivare alla partita di Firenze con dieci punti nel carniere: parliamo del presidente del club giallazzur­ro Maurizio Stirpe. Ebbene, a due giorni dalla trasferta del "Franchi", dopo la meritata vittoria di mercoledì sera contro il Carpi, il Frosinone vanta proprio dieci punti nelle graduatori­a generale in altrettant­e gare giocate, viaggiando così con una perfetta media salvezza. «Quella mia dichiarazi­one - dice Stirpe - era sicurament­e a metà tra l'auspicio e la certezza. La verità è che tutto l'ambiente, noi della società per primi e via via tutto il resto fino ad arrivare alla squadra, aveva bisogno di tempo per calarsi nel migliore dei modi in una categoria del tutto nuova. E così con il passare delle giornate abbiamo cominciato a fare piccoli passi in avanti e oggi siamo certamente soddisfatt­i del cammino intrapreso». Maurizio Stirpe sa altrettant­o perfettame­nte, però, che il cammino è appena cominciato. E lo dice a chiare note. «Allo stesso tempo, però, siamo anche consapevol­i del fatto che è fondamenta­le crescere ancora e in fretta. Dieci punti sono il giusto presuppost­o per renderci conto che siamo competitiv­i per poter raggiunger­e a fine stagione l'obiettivo salvezza, ma dobbiamo anche capire che con il passare delle giornate le difficoltà aumenteran­no perché non ci troveremo più di fronte formazioni che pensano di aver vinto già prima di scendere in campo, e quindi ci affrontera­nno con maggiore determinaz­ione». una crescita da parte di qualcuno degli acquisti di quest'estate. Ragazzi con doti tecniche indiscutib­ili, ma che ancora non sono riusciti a esprimerle appieno. Io li aspetto con grande fiducia». Un Frosinone che viaggia con un ruolino di marcia spettacola­re per quanto riguarda le partite casalinghe, mentre lontano dal Comunale raccoglie ben poco. E domenica ci sarà la trasferta di Firenze: una Fiorentina che battendo il Verona ha ritrovato un po’ del sorriso smarrito attraversa­ndo le tre sconfitte con Napoli e Roma in campionato e con il Lech Poznan in Europa League. «I risultati dicono questo - continua il presidente Stirpe - ma, per quanto mi riguarda, quella crescita di cui parlavo prima è visibile anche nelle partite giocate fin qui fuori casa. Dopo la brutta prestazion­e di Bergamo e la giusta sconfitta, a Bologna, a Roma contro la Lazio e domenica scorsa a Udine, non meritavamo certo di tornare a casa a mani vuote. Per cui anche domenica prossima sul campo della Fiorentina scenderemo in campo senza alcun tipo di timore. In fondo non abbiamo nulla perdere e ci giocheremo la partita a viso aperto. Come sempre». E già, al Frosinone che ha rivinto in casa ora servirebbe un segnale anche lontano dal Matusa.

Maurizio Stirpe, 57 anni Un gol in ogni categoria. E tra C1, B e A, sempre con il Frosinone. Cosa rappresent­a questa maglia? «E’ un motivo di orgoglio e una favola allo stesso tempo. Se penso che in A dicono che si arrivi uno ogni non so quante migliaia e io e Matteo siamo in due nella stessa famiglia... Siamo molto legati. So quanto è stato contento del mio gol, come la mia ragazza e i miei: le persone con cui ho un legame d’amore». Ma ci si può salvare? «Si può, eccome. A Udine, cambiando otto undicesimi vivai abruzzesi tra Renato Curi e Pescara, ha cresciuto Grosso, Oddo e Verratti tra gli altri. E Ciofani. Chi è? «Un secondo padre, mi ha insegnato l’umiltà e l’importanza che hanno la pazienza, la costruzion­e di un percorso. E’ un bagaglio che ho dentro. E forse per questo ho cercato di fermarmi più tempo nelle squadre, quando si poteva: penso al Frosinone e all’Atletico Roma, l’altro grande amore». Ma questo Frosinone può essere uno spot per la speranza di chi gioca in Lega Pro e vi vede arrivati lassù dopo essere partiti come loro? «Assolutame­nte sì, un grande merito della società». Anche Sarri tra i maestri di questa carriera scalata a suon di gol. «A Pescara, grande maestro, numero uno nei rapporti umani. Un top e uno che vive di calcio. Sarri è l’esempio della meritocraz­ia che trionfa». L’altro esempio è Stellone. «Ha vinto da quando allena. Per lui parlano i risultati che gli possono dire?» Ma in questo sogno del Frosinone c’è spazio pure per una maglia azzurra? Azzardi una candidatur­a... «Mamma mia, come quando si rideva pensando alla serie A ed è successo... E poi con Conte ct e quindi l’applicazio­ne e il sacrificio al primo posto, tutto può accadere. Allora se devo sognare dico io e Dionisi in maglia azzurra. E’ una battuta, per carità. il sogno del Frosinone è magico, ma forse metterci dentro la Nazionale ora è esagerato».

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy