Corriere dello Sport (Lazio)

«Un orgoglio lo scudetto»

Antonioli, il portiere dell’ultimo tricolore «Quanti ricordi, ma mi sentivo nel mirino»

- Di Marco Evangelist­i

Era il 2010, fine di un’estate, inizio di un campionato che per la Roma sarebbe stato quasi tutto invernale, ostile e freddo. All’Olimpico gioca il Cesena, tornato in Serie A dopo quasi vent’anni, e il portiere è un uomo che ha il doppio di quei vent’anni. Lo stadio lo applaude, poi lo detesta, quindi lo fischia e alla fine lo applaude di nuovo. La Roma si ferma subito, è 0-0. Francesco Antonioli non cova rancori. Fa sempliceme­nte il suo mestiere: para. Lo farà ancora per due stagioni prima di restare lì a Cesena ad allenare i portieri.

«Io cerco di trasmetter­e loro la voglia, i valori e un po’ di tecnica. Il resto lo hanno già dentro, come l’avevo io». Portiere, dice lui, si nasce e si scopre di esserlo rispettand­o i turni. «Giochi con gli amici, ogni gol che la squadra prende va in porta uno diverso. Quando tocca a te capisci che hai meno paura degli altri a buttarti in terra. Non basta, naturalmen­te, ma da lì si comincia».

E non si ha mai voglia di smettere, anche se fanno di tutto per farti passare la fantasia. «Se fossi stato così scarso Capello non mi avrebbe voluto alla Roma dopo avermi avuto al Milan. Roma è un posto fantastico e strano. Forse quando ci giocavo io era ancora più strano. Il difensore si girava, ti passava la palla e il pubblico cominciava a grugnire. Ti avevano già condannato, non capisco in base a che cosa. Credo però che le cose siano cambiate. Mi sembra che negli ulti- su di lui la cupola di timore che imprigiona chi volta le spalle alla Curva Sud. « Lo avvertivo, e non era soltanto questo. C’era un clima generale di sfiducia, hanno persino raccontato che un giorno Capello in allenament­o insultò i miei genitori». Lo avesse fatto davvero, lascia intendere Antonioli, sarebbe ancora attaccato al muro. La Roma vinse il titolo nel 2000-2001, il portiere a forza di sentire che avrebbe sbagliato sbagliò davvero, in casa contro il Perugia, e Totti andò dai tifosi a gridare ma che fate, siamo in testa alla classifica.

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