Roma, pari di rabbia acciuffata la Juventus
E’ un pareggio tutto sommato giusto, a coronamento di una partita tutto sommato divertente, da cui escono tuttavia solennemente bocciati l’arbitro, signor Carminati di Milano, e i due premiati allenatori Helenio & Heriberto Herrera in accomandita. L’enorme favoloso pubblico accorso all’Olimpico, in proporzioni da far invidia allo stesso stadio Azteca di Città del Messico, avrebbe meritato ben altro spettacolo. Può confortarsi, quali che siano i colori del suo cuore, con la spartizione della posta, che evita a tutti eccessivi versamenti del liquido atrabiliare.
L’arbitro. Questo signor Carminati, che personalmente non ci ha mai convinto, mentre il suo superiore Campanati lo usa come il prezzemolo per ogni minestra del campionato, ha commesso ieri peccati veniali e mortali di ogni genere. Per cominciare, ha dato via libera alla Juventus con un calcio di rigore non completamente inventato, perché l’atterramento di Favalli ad opera di Sirena era innegabile, ma notevolmente severo, perché moltissimi colleghi del milanese in nero avrebbero sorvolato su un fallo che non aveva le caratteristiche dell’efferatezza. Per converso, Carminati ha chiuso entrambi gli occhi di fronte a un classico arresto con la mano sinistra effettuato da Salvadore in piena area di rigore, su corto traversone a mezza altezza del surgelato Capello. Può darsi, anzi è probabile che l’intervento di Salvadore fosse involontario e dunque anche su questa papera si potrebbe stendere un velo di indugenza.