Gli ex NBA? Vendono armi e marijuana!
Karl Malone dirigente di una lobby di fucili. Cliff Robinson diventa “Zio Canna”
Due star: una di assoluta grandezza, Karl Malone “Il postino”, il secondo realizzatore di tutti i tempi della NBA, 36.928 punti per il simbolo degli Utah Jazz che chiuse però la carriera ai Lakers nel 2004; l'altra, Clifford “Zio Cliffy” Robinson, 18 anni divisi tra Portland, Phoenix, Detroit, Golden State e New Jersey. Avversari in campo, adesso uniti da un post carriera che è totalmente diverso da quello che spesso accompagna gli ex giocatori di basket.
Non fanno gli allenatori, ma non sono nemmeno caduti nella spirale del fallimento. Nessuna bancarotta: si parla di loro solo perché, entrambi, sono protagonisti in due settori bel lontani dalla pallacanestro e molto controversi...
Karl Malone quando giocava ave“L’ARMAIOLO”. va fatto dell'attacco la sua grande arma: erano gli altri che dovevano cercare di difendere. Adesso le cose sono un po' cambiate, è “The Mailman”, Il Postino, che viene attaccato: da una decina d'anni infatti Malone è diventato uno dei membri più attivi, e anche portavoce, della potentissima NRA, la National Rifle Association; ovvero l'organizzazione, sempre più al centro delle polemiche, che promuove negli Stati Uni-
Karl Malone, 52 anni, ex star degli Utah Jazz ti l'uso delle armi da fuoco. Una potente lobby che si batte affinché non venga scalfito il diritto costituzionale di possedere un'arma. Malone, appassionato della caccia, fa parte del Board of Director della NRA, il consiglio direttivo, ed è stato anche il volto di una campagna pubblicitaria chiamata “I'm the NRA”. Ma proprio per questo è fortemente criticato dalla parte più liberale dell'America, quella che si batte contro il “Second Amendment” della Costituzione USA che sancisce il diritto di possedere armi.
Sempre la stessa onda 'liberal' “L’ERBIVENDOLO”. statunitense, più forte e radicata all'Ovest, ha portato però anche alla legalizzazione, in alcuni stati, della marijuana, dal Colorado fino all'Oregon (la cannabis è permessa da luglio, quarto stato oltre a District Columbia). Ed è qui che troviamo “Zio Cliffy”.
Robinson durante la sua carriera nella NBA per un paio di volte è stato sospeso: il motivo? Uso di marijuana. Poi, una volta smesso di giocare, ha partecipato al reality “Survivor” e nel 2014 ha fatto parte della spedizione “diplomatica” di Dennis Rodman nella Corea del Nord per celebrare il compleanno del dittatore Kim Jong-Un. Solo una tappa, poco felice, del suo dopo carriera, che adesso sta prendendo una piega completamente diversa; o, se si vuole ma- lignare, prevedibile dopo gli incidenti di quando giocava.
Clifford Robinson infatti si è trasformato in un sostenitore dei benefici della marijuana, come medicinale ma anche anti-stress. Il mese prossimo a Portland, nell'Oregon, è programmata la “Cannabis Collaborative Conference” e l'ex giocatore sarà uno dei relatori. « Nell'Oregon mi conoscono come giocatore - ha spiegato l'ex Portland Trail Blazers - e io voglio spiegare l'errata percezione che esiste sul fatto che atleti e cannabis sono incompatibili».
Attualmente negli Stati Uniti solo la NHL (National Hockey League) non include la marijuana tra le sostanze proibite, così che per la maggior parte dei giocatori in attività è difficile uscire allo scoperto (a meno che non vengano pizzicati dalla polizia...). Lo può fare invece “Uncle Cliffy”, anche perchè la marijuana per lui ora è business. Ha infatti creato “Uncle Spliffy”, si può tradurre “zio canna” (c'è già la website), ed entro la fine dell'anno, assieme ad altri investitori, vuole trasformarsi in uno dei più grandi produttori-rivenditori nello stato dell'Oregon.
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