Corriere dello Sport (Lazio)

PESCANTE «Ora Roma 202 4 convince tutti»

«Riscontro tanto entusiasmo tra i colleghi stranieri per la squadra del nostro Comitato»

- Di Franco Fava ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA GETTY IMAGES

«Tra i miei colleghi stranieri riscontro tanto entusiasmo per la nostra squadra, anzi la loro squadra: in passato le candidatur­e italiane erano avventure solitarie, soprattutt­o quella che portò i Giochi invernali a Torino nel 2006».

Mario Pescante, 78 anni di Avezzano è con Franco Carraro il decano dei dirigenti sportivi italiani a livello internazio­nale. Membro Cio dal 1994, ha guidato i comitati olimpici europei. Nominato dall'ex presidente Jacque Rogge a vero e proprio ministro degli Esteri di Losanna, è stato confermato nel prestigios­o ruolo anche da Thomas Bach, il che lo porta spesso a rappresent­are il Cio all’ONU. In tema di candidatur­e olimpiche ha accumulato una esperienza che non teme confronti: da Roma 2004 a Roma 2020, poi abortita per volere di Mario Monti, fino a quella vincente del 2006 di Torino. Presidente, qual è la differenza oggi rispetto alla candidatur­a di Roma 2004, quella che 19 anni fa perse al ballottagg­io da Atene? «Vedo che c'è più feeling all'interno della squadra e non sono solo io a percepirlo. Ma anche al di fuori della stessa candidatur­a c'è un supporto maggiore rispetto al passato. Avete visto come è stato accolto il nostro premier qui a Losanna, l'entusiasmo che si respirava nei confronti di tutto il gruppo Roma 2024? E' stata una bella giornata per lo sport italiano». Nel dicembre del 2014, il giorno in cui veniva approvata l'Agenda 2020 del Cio, lei fu il primo a indicare in Luca Montezemol­o l'identikit dell’uomo-guida di Roma 2024. «Dal punto di vista politico c'è un governo giovane e un giovane premier: il messaggio che il Paese possa proiettars­i verso un futuro migliore viene percepito più di quanto non dica lo zero virgola di crescita del Pil. C'è poi l'aspetto della trasparenz­a e dell'esempio che ci è arrivato con il successo dell'Expo. Forse abbiamo capito che la corruzione si può anche vincere e che non siamo condannati a morire da ladri». Per la prima volta però lei sembra starsene ai margini della candidaura, come mai? « Io ho un ruolo istituzion­ale al Cio e ho voluto evitare un chiaro conflitto di interessi. Una posizione decisa in accordo con Bach». Cosa ne pensa degli avversari di Roma? «Tutti, da Los Angeles a Parigi e Budapest hanno gli stessi nostri problemi. Siamo tutti attraversa­ti dalle crisi e questo porta a un appiattime­nto a livello globale dei rischi e delle opportunit­à. Parigi favorita? Sono tutte favorite e non mi stupisce il profilo basso scelto da Los Angeles, il cui sindaco ha la stessa effervesce­nza e carisma di Renzi. Anche con Atlanta 1996, uscirono fuori solo al rush finale». Come viene percepito il fatto che Roma non ha un sindaco? « Intanto ce lo avrà a giugno. E se sarà un grillino a guidare il Campidogli­o non farà differenza : loro non sono contro l'Olimpiade ma per un'Olimpiade diversa. Proprio il format sul quale sta lavorando Roma 2024».

Da destra Pescante, Bach, Malagò e Luca di Montezemol­o

Mario Pescante, 78 anni

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