C as o S ep an g la telemetria è secretata
Ippolito, presidente FIM: «Evitare altre polemiche»
La famigerata telemetria della Honda di Marc Marquez, relativa allo scontro con Valentino Rossi a Sepang e che comportò la caduta del pilota spagnolo non sarà mai resa pubblica. A dirlo è stato il Presidente della Federazione Motociclistica Internazionale in una sorta di autointervista inviata ieri dal suo ufficio stampa.
«Durante quest'anno i media hanno dato risalto ad alcune situazioni difficili. Ce ne può parlare?», si autointerroga il presidente venezuelano. « E' vero ci sono stati dei mo- renderli pubblici per non dare adito a ulteriori polemiche Gli obiettivi e i piani FIM per il 2016 sono chiari e continueremo a perseguirli. Sono sicuro che i cambiamenti che apporteremo porteranno risultati positivi. Il motociclismo sportivo ha molte discipline e ci sono molti campi d'azione ma sono fiducioso che i nostri specialisti faranno un ottimo lavoro. Potrete domandarmelo ancora a fine anno!».
Fin qui le dichiarazioni. La decisione di non rendere pubbliche informazioni riguardanti un fatto di sport che ha infiammato gli animi nel novembre scorso e continua ad agitare le tifoserie è importante e può essere condivisa o meno. In linea di massima, però, secretare delle informazioni quasi mai è una buona idea. Nell'immaginario collettivo infatti quando ciò accade è segno che si vuole nascondere qualcosa. Ma in questo (delicato) caso quale era la ragion di stato?
Arrivando i dati dalla Honda - che ci risulta siano stati montati in sincrono con le telecamere onboard - dovrebbero naturalmente offrire una prova a discolpa dello spagnolo.Nel caso contrario, ma non si vede perché l'HRC avrebbe dovuto autoaccusarsi, o nel caso la telemetria non riesca comunque a chiarire la colpevolezza “oltre ogni ragionevole dubbio”, forse la cosa migliore sarebbe stata non parlarne del tutto. Magari, invece, si sarebbero potuti convocare entrambi i piloti per ottenere, quantomeno, una tregua armata, una stretta di mano a favore di telecamere.
G i à p e rc h é, c o m e c i h a confermato la recente presentazione della Yamaha a Barcellona, Rossi ha tutt'altro che seppellito l'ascia di guerra, convinto di essere totalmente dalla parte della ragione. Gli crediamo ovviamente, ma siamo costretti a credere anche a Marquez, fino a prova provata. Peccato, dunque, che sia stata secretata. Se l'arbitro ha sbagliato, va bene, è umano, ma se c'è la moviola, la palla o è dentro o è fuori. Questo ai tifosi lo si deve.