Corriere dello Sport (Lazio)

IN ATTACCO Tocca a Djordjevic l’occasione giusta

Terza di fila da titolare in serie A, Klose e Matri fuori

- Di Fabrizio Patania ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La strana staffetta della Lazio questa volta dovrebbe premiare Filip Djordjevic, provato ieri da Pioli nel blocco dei titolari durante la rifinitura di Formello. Tocca al serbo, Klose e Matri partono dalla panchina, pronti a entrare. Già, perché in 16 su 20 giornate di campionato il tecnico emiliano ha sempre cambiato il centravant­i a partita in corso. Una strategia precisa dettata dalla consideraz­ione di averne tre a disposizio­ne e di volerne impiegare almeno due ogni volta, cercando di sfruttare l’intensità, l’aggressivi­tà, la freschezza atletica. Pioli ha provato a dare una spiegazion­e. «Scelgo in base al tipo di partita. Ne ho tre con caratteris­tiche diverse. Djordjevic dà profondità, Matri lavora di più in area, Klose fa giocare meglio la squadra». Ecco forse perché aveva optato per il tedesco nei quarti di Coppa Italia. Miro arretra per prendere il pallone, cuce il gioco, favorisce gli inseriment­i, ma con la Juve fa fatica e anche nelle più recenti sfide (campionato, Supercoppa, finale di Coppa Italia) non era mai riuscito a impensieri­re Chiellini e Bonucci. Quando il livello si abbassa, invece, riesce a incidere. Lo hanno dimostrato t a m p o na re g l i i n f o r t u n i d i Klose e Djordjevic, altrimenti la società non lo avrebbe acquistato. Per l’ex milanista la concorrenz­a s’è rivelata più dura e in salita del previsto. Oggi toccherà a Djordjevic e anche questa forse è un’indicazion­e. Titolare nelle ultime tre partite di campionato: Fiorentina, Bologna e adesso Chievo. Al Franchi il serbo era stato tra i migliori in campo, una prova di grande intensità nel pressing arricchita dall’assist a Keita, ma una settimana dopo al Dall’Ara non si era confermato e Pioli lo aveva sostituito nell’intervallo. Giusto insistere e dargli continuità. Klose, 37 anni, è arrivato ai titoli di coda dell’avventura laziale, forse continuerà a giocare, ma da un’altra parte. Djordjevic è di proprietà e nella passata stagione, per l’intero girone d’andata (7 gol), era stata la prima scelta. Su Matri la società biancocele­ste deciderà a fine stagione parlandone con il Milan e ovviamente con il giocatore.

Tocca al serbo, titolare NUMERI. per la decima volta in 21 giornate di campionato. Il suo score complessiv­o dice 5 gol stagionali in 17 presenze, di cui 3 in altrettant­e di Europa League. Gli unici due gol realizzati in campionato risalgono a fine settembre (2-0 al Genoa) e inizio ottobre (2-0 al FrosiFiren­ze, non quelli di Bologna, per intenderci, anche se al Dall’Ara tutta la Lazio aveva girato a vuoto nel primo tempo. In campionato 12 presenze per un totale di 673 minuti, ma soltanto con il Frosinone e la Sampdoria è rimasto in campo dall’inizio alla fine della partita. Con i blucerchia­ti, però, Pioli lo aveva schierato nell’inedito ruolo di ala sinistra. Djordjevic non segna tanto, ma ha il pregio di lavorare per la squadra e riesce a dare profondità, tenendo impegnati i due difensori centrali avversari. Non viene incontro alla palla, resta su e avrebbe bisogno di cross dalla linea di fondo campo. Troppe volte quei lanci scontati dalla difesa non lo hanno messo nelle condizioni ideali per trovare la porta. Oggi l’ex centravant­i del Nantes avrà due alleati in più per sfondare il Chievo: Keita e Candreva, dalle corsie esterne, promettono cross e possono aiutarlo a sbloccarsi.

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