Corriere dello Sport (Lazio)

1. Vonn (Usa) 1'37"01; 2. Yurkiw (Can) a 0"28; 3. Gut (Svi) a 0"67; 4. Weirather (Lie) a 1"01; 5. SCHNARF a 1"06; 6. Miklos (Ung) a 1"08; 7. Kling (Sve) a 1"31; 8. Rebensburg (Ger) a 1"61; 9. STUFFER e Puchner (Aut) a 1"75; 16. MARSAGLIA a 2"13; 21. E. CU

Primo in discesa a Kitzbühel: «Ma niente è come la mia casa davanti allo Sciliar Temo la sofferenza degli altri: con mio padre in pericolo volevo lasciare lo sci»

- Di Fulvio Solms ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’usato sicuro spesso brilla più del nuovo ancora cellofanat­o. Bello cercare i giovani talenti dello sci, ma non lo è meno constatare come Peter Fill a trentatré anni non si sia mai arreso agli incidenti, né alla poca fortuna che lo ha tormentato limitando a due le vittorie della sua onorata carriera.

La seconda ieri, nel giorno giusto - il secondo compleanno del figlio - e nel posto che più giusto non si può, per uno sciatore: la Streif di K i t z b ü h e l , “D a s R e n n e n ” c o n e l a c h i a m a n o g l i a u - striaci, la gara per eccellenza. Meno leggendari­a del solito ieri, tra incidenti interruzio­ni maltempo sospension­e e troppi non partiti, ma non andiamo per il sottile: com’è tradizione una delle cabinovie che portano sull’Hahnenkamm porterà il nome di Pet e r Fi l l , c h e ha g i à i n t a s c a l’assegno più ricco che venga staccato nello sci alpino: 70.300 euro.

I l n o m e d e l s u o p r i m o - genito, Leon, è avulso dalla tradizione altoatesin­a ma ha molto a che vedere con l’indole di Peter, esemplare per coraggio: un Mansell, un Capirossi, uno Zanardi, un atleta con una marcia in più. Ve lo raccontiam­o con una recente chiacchier­ata avvenuta in Val Gardena, pochi passi dalla sua Castelrott­o.

P E T E R E L ‘ E TÀ

« Archiviate le prime trecento gare (ieri 301, ndr), ne farò altre trecento... Non prendetemi alla lettera, voglio dire che trentatré anni non sono tanti per un velocista : si ha più esperienza e poi alcune stagioni sono saltate per gli infortuni, la preoccupaz­ione per mio padre in pericolo di vita, la fatica nell’uso dei materiali».

P E T E R E L A ST R E I F

« Ki t z b ü h e l e ra l o s c o p o d i questa mia stagione, il grande sogno che si realizza, una storia bellissima. Ed è naturale che sia ar r ivato in una delle poche stagioni in cui sono rimasto sano e ho potuto allenarmi bene in estate. Prossimo obiettivo vincere Wengen: nello scorso week end non ci sono riuscito, ci proverò l’anno prossimo».

P E T E R E L ’ E S E M P IO

« Non mi sento un punto di riferiment­o in squadra, perché tutti lo siamo: dovremmo imitare le linee perfette di Innerhofer, la determinaz­ione di Paris, la volontà di Heel anche se lui si è ritrovato a faticare tecnicamen­te. I giovani guardano chi è p i ù e s p e r t o, ma a n c h e n o i p o s s i a m o i m p a ra re m o l t o da loro. Io non sono il più veloce, ma il più completo sì».

P E T E R E I L F IG L IO

« Diciamo pure i figli, visto che con Manuela aspettiamo il secondo. Il termine è fissato per l’11 maggio, dunque stavolta me lo godrò di più. Maschio o femmina, non vogliamo saperlo. Io sono un padre assente, ma che nei pochi momenti in cui è a casa cerca di dare tutto l’amore possibile ai suoi. L’attività preferita mia e di Leon è giocare con modellini di trattore: io devo inventare i percorsi e andare in avanscoper­ta, lui mi segue. Stiamo molto all’aria aperta. Ma la mamma per lui è più importante, soprattutt­o quando è l’ora di prendere sonno».

P E T E R E L O S C I L I A R

« L a m i a m o n t a g n a , l a p i ù bella con quel profilo piatto, maestoso, solenne, e Punta Santner che fa da sentinella. Sognavo una casa che la guardasse: grande, con mille metri quadri di prato davanti e i giochi per bambini. Ce l’ho fatta : pronta dalla scorsa estate per la mia famiglia. Io l’ho disegnata, mio padre ha diretto i lavori, mio zio l’ha costruita».

P E T E R E L A N E V E

« E’ il mio elemento più naturale, ma amo la montagna anche con il caldo, i fiori e i profumi, tutti, anche gli odori della stalla. Se è per questo m i è p i a c i u t a l a m o nt a g na d’inverno e senza neve, così com’era in dicembre: tutto piuttosto strano, ma bello vederlo almeno una volta nella vita».

P E T E R E L A S OF F E R E N Z A

« L’ho conosciuta e gli incid e n t i , a n c h e i p i ù t e r r i b i l i (Peter porta ancora nell’inguine i ganci di titanio con cui i muscoli gli furono ricuciti nel 2009, ndr), non sono niente al confronto della sofferenza dei tuoi cari. Episodi come quello di Ushuaia sono brutti, ma quando li hai alle spalle non ci pensi più. Invece sapere mio padre Luis in pericolo (una pancreatit­e nel 2011, ndr) non mi faceva più vivere. Volevo abbandonar­e lo sci e stare a casa accanto a lui, che per me è sempre stato un idolo; ma mamma Luzia e le mie sorelle, Sara e Bettina, mi dicevano di sciare che mi avrebbe fatto bene, che papà sarebbe stato più contento così, che se ne sarebbero curate loro. In Coppa del Mondo la mia vera paura era diventata accendere il telefono al mattino e trovare un brutto messaggio. E’ finita anche questa per fortuna, è tutto alle spalle».

P E T E R E L A P OL I T IC A

« Non mi piace: non farei neanche il sindaco del mio paese. Vor rei comunque fare qualcosa per Castelrott­o, per le mie montagne: essere un ambasciato­re di questa bellezza».

P E T E R E I L L AVORO

« Non mi è mai piaciuto res t a r e i n a t t i v o. D a r a g a z z o non amavo la scuola, e mio zio mi dette la possibilit­à di lavorare nella sua carrozzeri­a quando avevo tempo libero. L’ho fatto volentieri anche se le macchine mi piace viverle da un’altra prospettiv­a: quella del guidatore».

P E T E R E L A J U V E N T US

« Forte, fortissima, una macc h i n a d a g u e r ra, a n c h e s e c o m e a l l e n a t o re p re f e r i v o Conte ad Allegr i. All’inizio della stagione mi aveva preo c c u p at o, p o i ha p re s o u n ritmo pazzesco. L o scudetto è l’obiettivo. E se in Champions il Bayern si illude di essere stato fortunato a trovare la Juve sul suo cammino... beh è anche meglio».

SUCCESSI AZZURRI

Quella di Peter Fill è la terza vittoria italiana in discesa a Kitzbühel, dopo Kristian Ghedina nel 1998 e Dominik Paris nel 2013. Quest’ultimo ha anche vinto in superG nel 2015.

V I T TOR I E I N C OP PA

Podio numero quattordic­i ma solo secondo successo in Coppa del Mondo per Fill, che in precedenza aveva centrato il colpo grosso sempre in discesa a Lake Louise 2008. A Kitzbühel era stato secondo in superG nel 2006.

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BIATHLON: WIERER

ANCORA SUL PODIO

AD ANTERSELVA

(a.d.) La magia della sua Anterselva spinge ancora una volta in alto Dorothea Wierer, a due giorni dal second o p o s t o n e l l a s p r i nt. Su lle nevi di casa, la 25enne finanziera altoatesin­a è salita sul terzo gradino del podio nell’inseguimen­to femminile, colleziona­ndo così l’ottavo podio in stagione (sesto individual­e) che la proietta in terza posizione nella graduatori­a di Coppa del Mondo con 564 punti, preceduta soltanto dalla ceca Soukalova (679) e dalla francese Dorin Habert (591). Qualche rammarico per la Wierer che, se non avesse commesso il terzo errore di giornata all’ultimo poligono, avrebbe potuto anche vincere. Sesta piazza, invece, per Karin Oberhofer : oggi le due azzurre proveranno a salire nuovamente sul podio in staffetta dopo la vittoria di Hochfilzen ed il terzo posto di Ruhpolding.

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