Fisico fantastico affinato sulla sabbia E uno stile tutto suo che ha fatto gioire e soffrire i tifosi
un’alternativa alla necessità di giocare al calcio, quindi la sua assenza diventa un test probante per il tecnico di oggi, il direttore sportivo e quant’altri.
Motore fisico di pure fibre muscolari esplosive, certo, e condizionato dalle volate sulle cunette piene di terra e sabbia sulle quali sprintava da ragazzino in Costa d’Avorio. Aspettando per le prime scarpe di essere cooptato dalla migliore accademia calcistica del suo Paese, aspettando per il nome che poi avrebbe sempre portato di finire nel registro di un allenatore brasiliano. Che gli dice: non limitarti a correre, sposta il pallone. Lui impara a farlo bene, ma quando si passa a insegnargli a tirare lo prende il Beveren e lo lancia in Europa. Fine delle lezioni, inizio della vita.
Gli basta correre e dribblare e intanto divertirsi. Ci riesce dappertutto, specialmente in Francia dove diventa campione con il Lilla di Garcia. Meno in Inghilterra, all’Arsenal, perché lì trova un sacco di gente che lo insegue e se appena ci riesce lo picchia. Quando arriva alla Roma non arriva a Roma, bensì a Washington. Scende dall’aereo e nel primo allenamento in tournée non stoppa un pallone. E’ solo stanchezza e fuso orario, niente paura. INVENZIONI. I tifosi della Roma infatti scoprono presto che nel calcio italiano Gervinho è un cacciavite nel burro. Finché il burro non impara a farsi colla e a neutralizzare il cacciavite. Quantomeno, a rallentarlo di tanto in tanto. A Roma lo odiano e lo amano a seconda della percentuale dei gol inventati e distrutti con analoga frequenza, dei risultati della sua anarchia tattica. Di volta in volta Gervinho è Tendina per le trecce svolazzanti, Mocio Vileda per la stessa ragione, Freccia Nera per la velocità e incassa anche un soprannome di politicamente irripetibile per l’accelerazione e l’aspetto fisico. Ed è sempre stato anche Caciara, che a Roma e non solo a Roma significa confusione. Buttarla in caciara equivale a tentare il tutto per tutto in una situazione disperata. Con Garcia equivaleva anche a dare palla a Gervinho perché qualcosa succedeva, magari anche qualcosa di buono.
G OL C ON L A ROM A
Gervinho nelle due stagioni e mezzo disputate con la maglia giallorossa ha realizzato 17 reti in campionato, 3 in Coppa Italia, 4 in Champions League e 2 in Europa League.
M I L ION I DI E U RO
E’ il prezzo pagato dalla Roma per avere Gervinho dall’Arsenal nell’estate del 2013. La cessione all’Hebei consegna ai giallorossi un notevole guadagno.