Corriere dello Sport (Lazio)

«Manchester, ho fallito» Van G a al ver s o l’a d dio

- Di Gabriele Marcotti

Il popolo dei diavoli rossi è in subbuglio. E l’ira non è diretta solo verso Louis Van Gaal (dopo 250 milioni spesi, lo United è indietro di 6 punti rispetto allo scorso anno e di 3 rispetto al 2013/14, la stagione che costò il posto a Moyes). Sotto attacco anche Ed Woodward, amministra­tore delegato del club. Ieri il Times ha pubblicato la notizia che per ben due volte, nell’ultimo mese, Woodward ha respinto le dimissioni di Van Gaal, convincend­olo a restare. Tutto ciò mentre la squadra veniva fischiata regolarmen­te dal proprio pubblico e scivolava a meno cinque dalla zona Champions. Decisione inspiegabi­le: un conto è dare fiducia a un tecnico che va male ma vuole restare. Ben al- tra cosa trattenere un allenatore che vuole andare via e che sta deludendo. Lo ha ammesso lo stesso Van Gaal: «Sono deluso anch’io, non sono stato in grado di raggiunger­e gli obiettivi». Un lapsus il fatto che abbia parlato al passato? Problemi di lingua, oppure un segnale d’addio? Difficile saperlo. Negli ultimi due giorni Van Gaal era in Olanda, per motivi personali, e l’allenament­o lo ha guidato Giggs. C’è poi l’ombra di Mourinho. Lo Special One vuole allenare il Manchester United, ma da Old Trafford non si muovono. Qualcuno ipotizza un partito anti-Mou in seno al club (magari guidato da Bobby Charlton), più plausibile pensare che il club non abbia definitiva­mente abbandonat­o la pista Guardiola. Oppure, forse, che Woodward sia talmente fissato con Van Gaal che, nonostante i risultati, intenda trattenerl­o a tutti i costi.

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