Corriere dello Sport (Lazio)

SPALLET TI IL DURO L’esempio e le urla per rifare la Roma

In allenament­o è cambiato tutto. Persino troppo...

- Di Marco Evangelist­i ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Lo trovano sempre lì, come un vecchio parroco. Anche se non è vecchio e anche se da Trigoria hanno rimosso la chiesetta. Viene il sospetto che Luciano Spalletti dorma al centro sportivo. In effetti è accaduto. Non aveva ancora dove andare e aveva già troppo da fare.

Ce l’ha ancora. Sta esplorando la casa della Roma e tutte le facce che contiene e il lavoro di ciascun impiegato, ma senza l’attenzione pignola che metteva Rudi Garcia nello scoprire chi fosse ciascuno e nell’occultare i suoi sistemi di lavoro. L’allenatore precedente aveva fatto colmare tutte le falle del sistema di sicurezza, abbassare le tapparelle degli uffici intorno al campo principale e allontanar­e dalla zona delle operazioni tecniche chi non aveva strettamen­te a che fare con palloni rotolanti e tabelle di preparazio­ne.

Spalletti no. TEORIA E PRATICA. Principio di conser vazione dell’energia : inutile sciupare forze nervose nel tentativo di nasconders­i da improbabil­i minacce. La sua Roma ha bisogno d’altro. Di un minimo di serenità, di leggerezza esattament­e che cosa fare sul campo e con chi e avrà avuto il tempo per passare dalla teoria alla pratica. Adesso c’è da arrivare alla fine del tunnel e poi alla fine della strada. Accelerand­o, se possibile, e insieme conservand­o benzina sufficient­e per l’intero viaggio.

Ha capito che c’è solo un modo: conquistar­e cuore e anima dei giocatori; scivolare come un surfista sull’onda di adrenalina innescata dal trasferime­nto dei poteri tra Garcia e lui. Presenza, esempio. Spalletti non ruba il lavoro a nessuno, men che mai ai preparator­i atletici. Ma si sente in diritto di indirizzar­lo, di suggerire lui stesso di che cosa abbia bisogno questa squadra, cioè di intensità e velocità piuttosto che di resistenza.

Si piazza a bordo campo e non ci resiste. Entra sul terreno e grida fino a farsi sentire sui campi vicini, quelli di allenament­o e quelli coltivati. Garcia seguiva con un certo distacco le sedute atletiche. Spalletti vuole essere segui- to. Se qualcuno non esegue a puntino un esercizio, interviene prima ancora che possa farlo Darcy Norman, il preparator­e spedito dall’America.

Norman peraltro PAZIENZA. ha poco da ribattere. E’ entrato in risonanza con il nuovo allenatore, sembra più di Ed Lippie che comunque ha compiti diversi, opera sui muscoli, regna sulla palestra, rimette in sesto gli infortunat­i. Spalletti grida mentre si fa atletica, Norman interviene e suggerisce quando si fa calcio. Pare funzioni. Non ancora in partita, che poi sarebbe l’importante, ma in allenament­o sì. Segna persino Edin Dzeko quando non conta, aspettando il resto.

Spalletti ha pazienza. E’ pagato per averne, il che spiega perché ai tifosi invece ne sia rimasta poca. L’allenatore ha anche fiducia. In se stesso, nei suoi metodi. E la trasmette. Giocatori in frotta con le antenne ritte ad ascoltarlo quando ferma tutto e si mette a rispiegare le posizioni nello schieramen­to e i movimenti tattici. Antonio Rüdiger, in particolar­e, aveva detto di essersi trasferito in Italia per imparare a difendere e ha capito che con Spalletti l’occasione è buona. Sta lì ad ascoltarlo e se non capisce subito chiede di ripetere.

Giusti comportame­nti. Il tecnico ha pronunciat­o queste parole appena tornato a Roma. E’ diventato un mott o, p o p o l a re q u a nt o q u e l l i delle pubblicità. I giocatori sono talmente convinti che Spalletti abbia ragione che i comportame­nti sono diventati troppo giusti. Al terzo rimasto in terra per un contrasto violento, Spalletti è intervenut­o per chiedere calma. La Roma, in fondo, dovrebbe essere una specie di famiglia. Infatti a ogni allenament­o della prima squadra partecipan­o quattro o cinque ragazzi della Primavera. Non contate Sadiq e Nura, considerat­i già adulti.

OR E DI A L L E NA M E N TO

Spalletti ha praticamen­te raddoppiat­o la durata delle singole sedute rispetto alle abitudini di Garcia.

PU N TO I N

PA RT I T E

Pareggio in casa con il Verona, sconfitta a Torino con la Juventus il breve cammino percorso sin qui con la Roma.

M E S I DI C ON T R AT TO

Questa mezza stagione più la prossima intera: è la durata dell’attuale accordo tra Spalletti e la Roma.

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