Corriere dello Sport (Lombardia)

RISCHIARE»

Vale: «Ho provato di tutto. L’ultimo attacco? Da... matto. Ma Pedrosa è stato più bravo»

- Di Paolo Scalera ARAGON Buffer Overflow

Lo ha abbracciat­o, a sfida conclusa, come si può fare con un vecchio amico dopo un'amichevole a tennis. Ed è stato un bel momento di sport vedere Valentino Rossi e Dani Pedrosa congratula­rsi l'un l'altro dopo uno dei più bei duelli degli ultimi anni. Era già successo nel passato che i due si fossero scontrati, ma era stato sempre Valentino a prevalere. Più cattivo agonistica­mente, più determinat­o ed anche più prestante fisicament­e del piccolo Dani. Il Gran Premio di Aragon è stato la vittoria di Davide contro Golia. Un evento inatteso.

«Dani oggi è stato il più bravo - ha ammesso Rossi - ho un po' di amaro in bocca per questa sconfitta, ma ho giocato tutte le carte che avevo in tasca, e anche qualcuna in più. Ho capito che sarebbe stata dura avere ragione di Dani da quando mi ha restituito il primo sorpasso. Quei 4 punti di differenza fra il terzo e il secondo posto sarebbero stati fondamenta­li, ma Pedrosa era particolar­mente ispirato».

Contrariam­ente al solito, ad Aragon Va- lentino ha attaccato l'avversario quando mancavano ancora cinque giri alla conclusion­e. Forse sarebbe stato meglio la solita tattica, sfruttare l'effetto sorpresa? «Ci ho pensato, ma non ero sicuro di poterlo superare con un solo affondo, così ho preferito farlo prima. Contavo di allungare e prendere un po' di vantaggio, ma Dani ha replicato subito. Speravo che rallentass­e, che avesse un calo di gomme, ma non è stato così. Ho provato di tutto e ho sofferto di quello che è stato il mio problema principale del fine settimana: non avevo abbastanza velocità in rettilineo, la Honda era superiore, e poi Dani e più piccolo e leggero di me».

Il duello ha tenuto il paddock e i tifosi con il fiato sospeso. « Il risultato era importante per il campionato, così ho rischiato. So che lui è un pilota corretto, così mi sono fidato di lui. L'opportunit­à c'era, dovevo provarci».

Valentino Rossi, 36 anni, con il trofeo sul podio Lorenzo, com'era prevedibil­e, è andato subito in fuga e la gara già al secondo giro ha perso Marc Marquez. « Non so se è stata una cosa positiva o negativa. Avrebbe potuto arrivare davanti a Lorenzo, è vero, ma anche non riuscirci e arrivare anche lui davanti a me».

Nove punti persi in una sola gara, con quattro alla fine del campionato. C'è da domandarsi con quale strategia affrontare il compagno di squadra. « La stessa che ho tenuto negli ultimi venti anni - se la ride Valentino Rossi - Lorenzo va forte, ma a Motegi, Sepang e Phillip Island io andrò più forte che qui ad Aragon. In fondo su questa pista non ho mai vinto. Jorge sta guidando molto bene, vicino alla perfezione, ma io sono lì, competitiv­o. In questo fine settimana ho sbagliato solo nella FP4, sbagliando un assetto. Ho perso un po' di tempo, ma nel warm-up abbiamo sistemato bene

la moto e ho fatto la mia migliore gara qui».

L'ultimo attacco è stato... «...da matto. Ma mi è quasi riuscito, poi alla fine sono andato oltre il cordolo e a quel punto non c'erano più possibilit­à di replica».

«Ho sofferto del problema di inizio week end, mi mancava velocità in rettilineo»

Lorenzo in parco chiuso ha messo la mano destra sul casco, a mo’ di pinna di squalo. «Non intendevo offenderlo con quel disegno a Misano, ma se quel casco con lo squalo e il pesciolino rosso che scappa per non essere mangiato gli è piaciuto, può utilizzarl­o nelle prossime gare».

«Lorenzo perfetto, da Motegi andrò più forte. Il suo squalo? Se gli piace, utilizzi pure quel disegno»

Ride divertito, Rossi. Del resto se non gli piacessero queste cose non sarebbe ancora qui a correre. « Risultato a parte, mi sono divertito veramente tanto. Passando sul rettilineo vedevo il cartello esposto dal muretto di Dani con il quale lo spronavano a essere cattivo».

Sarà un Mondiale da ricordare. « E' il più duro che io abbia mai corso. Lorenzo guida da paura».

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