Corriere dello Sport (Lombardia)
Anche Cuadrado tra le grandi ali d’Europa
L’allenatore si affida al colombiano: con Dybala e Morata garantisce qualità alla manovra offensiva
Non era prevista un’ala. La Juve doveva giocare prevalentemente col rombo, con un regista (meglio se autentico) e un trequartista (meglio se forte). Invece non ha né l’uno, né l’altro. In cambio, durante il mercato ha trovato proprio un’ala, questa sì vera e anche forte, un giocatore che come orientamento ha la linea del fallo laterale. Quel giocatore, Juan Guillermo Cuadrado, in Europa può dare la spinta che nella Juve si è affievolita in campionato. Se si eccettuano le potenzialità di Dybala e gli spunti di Morata, il colombiano è il giocatore di maggior qualità pura della Juventus. Intorno ha compagni di ottimo spessore tattico, o fisico, ma con la palla al piede sono loro tre i più bravi. E Cuadrado, rispetto a Dybala e Morata, ha una caratteristica in più: palla al piede ad altissima velocità. Quando sta bene e parte è quasi impossibile fermarlo se non sul primo spunto e spesso con un fallo. Se il colombiano prende velocità, diventa un Freccia Rossa. Non a caso a Firenze, in modo meno roboante ma ugualmente efficace, lo chiamavano “Vespa”.
CHELSEA. Cuadrado ha ancora qualcosa da dimostrare. Era andato al Chelsea sperando in un nuovo salto di carriera e di rendimento, il salto definitivo. Invece con Mourinho non è rimasto nemmeno al punto di Firenze, è sceso ancora, non riuscendo a conquistare il tecnico portoghese. Si parlava, allora, della differente preparazione fisica e atletica fra la Serie A e la Premier League e in effetti l’altra metà di quello scam-
Juan Cuadrado, 27 anni
bio, Mohamed Salah, passato dall’Inghilterra all’Italia stava facendo fuoco e fiamme nella Fiorentina. Rientrato da noi, Cuadrado è tornato subito il giocatore di Firenze. Per scatto, velocità, efficacia, incisività, fantasia e resistenza. E’ l’ala ideale del 4-3-3 e, per come ha giocato a Manchester, è sembrato migliorato anche sul piano difensivo. PRESENZE. Non era nemmeno in panchina alla prima contro l’Udinese (1-0 per i friulani a Torino), ha giocato appena un quarto d’ora all’Olimpico (2-1 per la Roma), è stato decisivo nel pareggio interno contro il Chievo, quando è entrato a 25' dalla fine e si è procurato il rigore del pareggio, ha fatto il titolare nelle uniche due vittorie in campionato e in Champions della Juventus, fra i migliori in campo sia a Marassi contro il Genoa che a Manchester contro il City, quando Allegri ha schierato la Juve col 4-3-3. Non ha entusiasmato col Frosinone e il tecnico lo ha messo solo nel secondo tempo al San Paolo (2-1 per il Napoli). Oggi Cuadrado deve dare alla Juve lo stesso smalto di Manchester. In Europa le ali volano.