Corriere dello Sport (Lombardia)
La Coppa del Mondo? E’ proprio una barba
A Inghilterra 2015 sembra sia stato vietato l’uso del rasoio. E tra le squadre più irsute c’è l’Italia
Sergio Parisse è arrivato a Londra e si è unito alla Nazionale nel ritiro di Cobham, a sudovest di Londra. Ma dal momento in cui il capitano azzurro, dal capo glabro come una palla di biliardo, si è tuffato nel clima della Coppa del Mondo deve aver scoperto di essere clamorosamente... fuori moda. Eh sì, perché questo è un Mondiale con la barba. Anzi, con le barbe. E che barbe!
Sulle prime sembravano un marchio di fabbrica dei canadesi. Più di un terzo della squadra nordamericana fa chiaramente a meno del rasoio. Ray Barkwill, Hubert Buydens ma soprattutto Evan Olmstead, rookie del Mondiale, che sembra la controfigura di Gesù, o più prosaicamente di Bjorn Borg, mito del tennis. Poi però sono sbarcate le altre nazionali e gli inglesi hanno temuto una nuova invasione vichinga, mille anni dopo la
vittoria di re Aroldo II a Stamford Bridge. Il principe William è stato sorpreso a scherzare con il barbone di Jake Ball, irsuta seconda linea gallese, il pilone neozelandese Charlie Faumuina si è
presentato con una massa di lanugine degna di una pecora merino, ma il primato assoluto spetta a Josh Strauss. Il sudafricano equiparato della Scozia la barba se la fece crescere ironicamen- te nell’attesa che la fidanzata si trasferisse da lui a Johannesburg, ma la perse quasi subito (la barba, non la fidanzata), tagliata dai compagni di squadra dei Golden Lions per festeggiare un trionfo in Currie Cup.
Un look assolutamente particolare se l’è costruito il samoano Faifili Levave: barbone e taglio alla mohicana, sormontato da un... nodo. Mentre il pilone inglese Joe Marler ha puntato sul contrasto capelli ossigenati e barbone castano scuro.
E in Casa Italia? Beh, nel campo siamo tra i migliori. Chistolini (bionda), Garcia e Giazzon (rossa), Rizzo (castano rossa), Aguero (castana) e Vunisa (nera) hanno barbe degne di nobili assiri, ma furoreggia anche il pizzetto allargato a corredare il mento. Mentre Martin Castrogiovanni sbuffa e borbotta: nessuno gli ha ancora pagato il copyright. Da sinistra in alto, in senso orario: il canadese Olmstead, il principe William scherza sulla barba del gallese Ball, lo scozzese Strauss, l’azzurro Garcia, il canadese Barkwill e l’australiano Fardy