Corriere dello Sport (Lombardia)
Da Nottingham a Lilla: piccole grandi imprese
Grafite
Shearer Si rivolse ai giocatori e disse: se fate quello che dico io vinceremo il titolo. Lo guardarono allibiti, all’epoca stavano in seconda divisione, si erano fatti l’idea che marcire lì non era poi così male. Non specificò nè quando e neppure come, però i visionari fanno così, indicano la luna, e l’unica cosa che puoi fare è cercare una navicella spaziale che ti porti lassù. Quella di Brian Clough a Nottingham è una favola a lieto fine. C’era già riuscito, a fare il miracolo, con il Derby County, che aveva portato al titolo per la prima volta qualche anno prima. Il Forest vinse il campionato nel 1977-78 da neopromossa e per due anni di fila (1979-1980) portò a casa pure due Coppe dei Campioni. Prima e dopo? Poca roba. Piccolo è bello, gli esempi non mancano. Il Lilla di Garcia nel 2011 stupì la Francia e vinse titolo (il terzo della sua storia, ma gli altri erano datai ‘46 e ‘54) e coppa; l’anno successivo (2012) fu il turno del Montpellier. Il Wolfsburg - il Sassuolo tedesco - salì in Bundesliga nel 1997 e ci ha messo undici anni a vincere il titolo (la formidabile coppia era Grafite-Dzeko: 28 e 26 reti). All’inizio degli anni ‘80, approfittando di un vuoto di potere, la Real Sociedad ha centrato due volte di fila la Liga; e più di recente va sottolineata l’impresa del Deportivo de La Coruña che nel 1999-2000 ha trionfato con una squadra non esattamente irresistibile, se è vero che le stelle erano Songo’o, Mauro Silva e Donato. Da quando esiste la Premier League, 1992, la torta se la sono pappata solo quattro club, Chelsea, Arsenal e i due di Manchester, con un’unica straordinaria eccezione: nel 1994-95 il Blackburn di Alan Shearer finì davanti a tutti, rispolverando così una bacheca dove i primi due titoli risalvano agli anni precedenti alla Prima Guerra Mondiale.