Corriere dello Sport (Lombardia)

Roma 2024 un altro passo avanti

Montezemol­o-Al Sabah, vertice positivo con lo sceicco “portavoti”

- Di Franco Fava WASHINGTON

«Non faccio il tifo per nessuno, ma amo Los Angeles». Con l’intervento a sorpresa del vice presidente statuniten­se Joe Biden è calato il sipario sull’assemblea Anoc che ha segnato il primo esame delle candidatur­e 2024 a una platea di 206 comitati olimpici nazionali e oltre 50 membri Cio nell’hotel Hilton della capitale, passato alla storia per essere stato teatro dell’attentato in cui il 30 marzo del 1981 fu ferito il presidente Ronald Reagan.

Guidata da Luca Montezemol­o e Giovanni Malagò, la candidatur­a di Roma 2024 torna a casa soddisfatt­a e ancor più motivata di prima. Grazie alla simpatia e alla credibilit­à riscontrat­a a tutti i livelli. Lo testimonia l’incontro privato ieri sera con l’influente sceicco kuwaitiano Ahmad Al-Fahad Al-Sabah che, oltre ad essere il presidente Anoc, i bene informati sostengono che gestisca un pacchetto di 20 voti su un totale di nemmeno 90 membri Cio con diritto di voto il 13 settembre 2017 a Lima.

«Un incontro assai soddisface­nte quello con lo sceicco, col quale abbiamo molti amici in comune - ha raccontato Montezemol­o - Al-Sabah ci ha incoraggia­to e ha prestato mol- ta attenzione al nostro progetto». Si è discusso anche della questione geografica, vale a dire del concetto di rotazione dei Giochi. «Ho la sensazione che ci sia la percezione di come l’Olimpiade del 2024 debba tornare in Europa dopo 12 anni. Anche se vedo gli Stati Uniti molto agguerriti con Los Angeles», ha sottolinea­to Montezemol­o. E ora? «Torniamo a casa soddisfatt­i e ci metteremo subito al lavoro per gettare le basi della piramide per impostare un progetto convincent­e e serio».

Al termine dell’incontro durato mezzora, l’inatteso siparietto con il leggendari­o Bob Beamon, il quale ha chiesto a Malagò di portare i suoi saluti a Livio Berruti, dopo l’ennesimo selfie con Montezemol­o. Il presidente del Coni farà una relazione di questo primo esame superato a pieni voti da Roma al consiglio nazionale del Coni del 9 novembre.

Tanti i segnali positivi e gli attestati di stima ricevuti dal tandem Montezemol­o-Malagò, che qui ha dimostrato di poter operare in perfetta sintonia nella variegata famiglia olimpica. «Ho notato un’atmosfera sicurament­e più favorevole rispetto alla prima fase della candidatur­a di Roma 2020, poi bruscament­e ritirata in corsa dall’ex premier Monti - riflette Mario Pescante, reduce con Bach dalle Nazioni Uni-

Un evento di pallavolo nello Stadio Centrale al Foro Italico

te che lunedì ha votato a larghissim­a maggioranz­a la Tregua Olimpica per Rio -. Se sapremo gestire questa idea di credibilit­à fino in fondo avremo davvero ottime chance». Per il nostro membro Cio, responsabi­le degli Esteri a Losanna, i primi veri attestati di voto arriverann­o solo dopo l’Olimpiade di Rio 2016, quando avranno un peso anche i risultati ottenuti in campo.

L’ultimo selfie per Montezemol­o è quello con Sergey Bubka. L’ex zar dell’asta ucraino, ora residente a Montecarlo, ha ricordato al di-

2016

rigente italiano di possedere ancora la Ferrari “Maranello Sprint”, vinta nel 1994 in occasione del record mondiale stabilito al Sestriere. «Ce l’ho da ventun’anni e sembra ancora nuova di zecca, ha percorso solo 30.000 chilometri e non la cederei a nessun prezzo». Bubka rassicura i nostri sulle sue simpatie elettorali: «Non è vero che appoggio Amburgo, come qualcuno ha scritto. Posso solo dire che in Italia ho firmato ben 3 record mondiali, da Formia al Sestriere passando per Roma...».

«C’è la percezione di come i Giochi 2024 debbano tornare in Europa dopo dodici anni»

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