Corriere dello Sport (Lombardia)

È roba da Juve derby suo al 93’

Cuadrado piega il Toro nel recupero Allegri alla rimonta ci crede (2-1)

- > dI STEFANO AGRESTI <

HA VINTO MANCINI ORA L’INTER FA PAURA (E UN PO’ PURE LA JUVE)

Èla sesta volta - in undici partite - che l’Inter vince uno a zero, risultato tanto caro a un grandissim­o Milan capelliano, ma stavolta il successo vale come se i gol di scarto fossero quattro o cinque. Non per il divario tra i nerazzurri e la Roma, ovviamente (anzi la squadra di Garcia avrebbe meritato di pareggiarl­a, la partita), ma per il peso che questo risultato può avere sul futuro del campionato nerazzurro.

Sì, perché tutti ci stiamo chiedendo ormai da un paio di mesi se l’Inter bruttarell­a e vincente di Mancini, una tra le squadre meno efficaci della A in zona gol, avrebbe potuto resistere a lungo lassù, in vetta alla classifica. Ieri la risposta è arrivata: i nerazzurri ci sono, con il carattere e i muscoli (e qualche piede buono), e chiunque voglia prendersi questo scudetto dovrà vedersela anche con loro.

La vittoria sulla Roma è il trionfo di Mancini, che non ha sbagliato nulla: ha avuto il coraggio di mettere fuori Icardi, il capitano, scegliendo attaccanti meno statici e più adatti a mettere in difficoltà la traballant­e difesa gialloross­a; ha azzeccato la mossa Nagatomo, uno tra i pochissimi difensori esterni del campionato con la rapidità necessaria ad arginare Salah e Gervinho; s’è goduto Murillo e Miranda, gli splendidi centrali che ha scelto in estate. Ed è tornato in testa alla classifica con la certezza di rimanerci anche stasera, al massimo assieme a Napoli e/o Fiorentina.

Poi è vero che la partita l’ha condotta in gran parte la Roma, che ha creato molte occasioni svanite (o sprecate) per un niente. Perciò riteniamo che questa sconfitta non ridimensio­ni affatto la squadra di Garcia sul piano tecnico; semmai può crearle qualche defaillanc­e psicologic­a, aspetto che verrà testato subito con il Bayer e nel derby (da affrontare senza Pjanic). La settimana che entra, insomma, dirà molto sulla stagione dei gialloross­i, ci chiarirà il loro destino in Champions e quali siano le loro capacità di riscatto dopo un ko così bruciante.

Se l’Inter fa paura, qualche timore torna a suscitarlo anche la Juve che s’è presa il derby all’ultimo respiro. Direte: ma cosa avreste scritto senza quel gol in extremis di Cuadrado? Certamente avremmo fatto valutazion­i diverse e il motivo è semplice: una squadra è grande quando vince partite importanti e decisive nell’istante conclusivo, senza mollare mai, credendoci fino alla fine. Come faceva la vecchia Juve (ricordate come andò il derby dell’anno scorso, con quel magico 2-1 di Pirlo a tempo scaduto?); come ha fatto stavolta la nuova Juve. Un segnale, forse.

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Pogba (22 anni), Barzagli (34) e Cuadrado (27)

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