Corriere dello Sport (Lombardia)
Pescara che poker al Crotone Avellino sì
Un autogol salva il Bari e Nicola Domani il Cagliari
In questo poker che fa girare la testa c’è tutto: uno splendido Pescara, forse alla prova più bella di questo avvio di stagione; un Crotone irriconoscibile, che rimedia un’altra imbarcata com’era accaduto al debutto con il Cagliari, il che deve pur suggerire una qualche riflessione (su 11 reti incassate, 8 sono arrivate nelle uniche due sconfitte); una prestazione insuffi-
ciente di Pinzani, insicuro sul rigore e certamente mal assistito sul secondo e terzo gol abruzzese (come pure sull’occasione divorata da Budimir sul 2-0) viziati da fuorigioco e che fanno gridare Juric allo scandalo. Se gli episodi girano a favore del Pescara, questo non intacca per nulla la bontà della prestazione della squadra di Oddo, straordinariamente efficace in zona gol ma anche raffinata e bella a vedersi nella costruzione dell’azione.
LE SCELTE. Una chiave di lettura è nelle scelte lì davanti. Juric lascia fuori Ricci e chiude il tridente con Capezzi, deludente e inconcludente: non allarga la difesa abruzzese (Crescenzi ringrazia e spinge a piacimento) né riesce a portare scompiglio accentrandosi alla ricerca di spazi tra le linee. Oddo sceglie Caprari al posto di Cocco, a sorpresa, per non dare punti di riferimento lì davanti. E la mossa paga perché il ragazzo scuola Roma è in tutte le azioni chiave. Trova il rigore che Memushaj trasforma sbloccando la partita (il tocco di mano di Yao è evidente, si può al limite discutere sulla congruità del movimento); manda Lapadula in porta per il 3-0 in avvio di ripresa (azione da manuale degli abruzzesi: un tocco per ribaltare l’azione, uno per l’assist, uno per buttarla dentro); quindi chiude i conti sfruttando l’ottima iniziativa di Francesco Zampano sulla destra. SPUNTI. Tagli, sovrapposizioni, giochi a due: Oddo l’aveva preparata nei dettagli per mettere in crisi la linea a tre del Crotone e c’è riuscito. Dall’altra parte si vive di spunti, che pure potrebbero tenere la (ex capolista) dentro la partita: Fiorillo evita l’1-1 sul colpo di testa di Balasa, poi fa un miracolo prima dell’intervallo su Budimir.
Si arrenderà alla fine al colpo di testa di Dos Santos sulla punizione calciata da Ricci (entra bene in una partita compromessa da un bel po’) con Mandragora che va sbattare su un blocco: è l’unico errore che a fine gara Oddo rimprovererà ai suoi (la squadra abruzzese veniva da due gare all’Adriatico senza concedere gol) ma che non cambia il senso del pomeriggio. Il Pescara c’è, ha identità di gioco e i numeri giusti per osare: per ora ha fermato il Crotone, martedì può agganciarlo al secondo (o terzo) posto e volare a meno due dalla vetta. Il segnale lanciato è chiaro e forte.