Corriere dello Sport (Nazionale)
FIORENTONA!
Ilicic su rigore e tripletta-show firmata Kalinic: dominati i nerazzurri espulso Miranda Icardi, gol inutile
Diciassette anni fa c’era Giovanni Trapattoni sulla panchina viola. Alla 6a giornata la Fiorentina era in testa al campionato con 15 punti, come oggi, lasciando poi il primo posto solo nel febbraio del ‘99. Anche allora aveva una rivale al fianco, era la Juve, e anche allora in questa stessa giornata segnò 4 gol, ma alla Salernitana. Stavolta il colpo è stato pazzesco, quattro gol all’Inter a San Siro, con un protagonista assoluto, Nikola Kalinic.
Diciassette anni fa c’era Giovanni Trapattoni sulla panchina viola. Alla 6a giornata la Fiorentina era in testa al campionato con 15 punti, come oggi, lasciando poi il primo posto solo il 21 febbraio del ‘99. Anche allora aveva una rivale al fianco, era la Juve (poi la Lazio e Milan), e anche allora in questa stessa giornata segnò 4 gol, ma alla Salernitana. Stavolta il colpo è stato pazzesco, quattro gol all’Inter a San Siro, con un protagonista assoluto, Nikola Kalinic, croato, riserva di Mandzukic nella sua nazionale. Triplet- ta con annessa espulsione di Miranda. Una notte da grande con la squadra in testa alla classifica, l’Inter sbriciolata, la partita stravinta, stradominata, San Siro ai suoi piedi. Dicevano (dicevamo) che, al di là della loro forza, fossero due squadre bruttine. Una (l’Inter) è rimasta tale, anzi, si è riempita ancor più di rughe, l’altra è esplosa tutta insieme in una bellezza mista a forza, un fiore, come il nome che porta, che sboccia in una sola notte.
IL SALTO. Non è prendere il comando della classifica, è come lo si prende. La Fiorentina è tornata in testa alla Serie A an-
nientando la capolista solitaria (fino alla vigilia) sul suo campo. In mezz’ora si è abbattuto un uragano viola a San Siro, l’uragano Kalinic. Handanovic ha cominciato ad aprirgli la porta dopo appena due minuti, con una di quelle stupidaggini che quando colpiscono un portiere sono irreparabili. Pollo Handanovic, ma astuto e guerresco Kalinic che è andato a soffiargli la palla e a subire il fallo da rigore del portiere. Uno a zero di Ilicic al 4'. C’era una partita intera da giocare, l’Inter l’ha fatta giocare ai viola.
DOMINIO SOUSA. Per non avere l’inferiorità numerica in mezzo al campo, Mancini aveva disposto l’Inter con la difesa a tre e con Perisic e Talles esterni su Alonso e Blaszczykowski. Sousa però gli aveva bruciato l’idea mettendo Ilicic e Borja Valero poco più avanti dei 4 di centrocampo, ma pronti a irrobustire il reparto. Sei viola contro cinque nerazzurri. Anzi, sette viola perché Kalinic, un condensato di energia fisica e tecnica, andava a pressare in ogni zona d’attacco. Da solo, faceva il doppio del lavoro difensivo di Icardi e Palacio messi insieme. E questo non gli ha tolto la possibilità di piazzare una straordinaria tripletta. Con questa felice disposizione, la Fiorentina aveva una padronanza di palleggio esagerata, poteva contare sempre su uno o due giocatori pronti a ricevere palla e quando la palla arrivava a Ilicic o a Borja Valero era un problema serio per la difesa dell’Inter, che era sempre malmessa, sempre malprotetta. I gol del 2-0 e del 3-0 sono stati l’esempio del perfetto equilibrio viola e del perfetto squilibrio
nerazzurro. Il 2-0: Ilicic è partito palla al piede, liberandosi di Kondogbia e senza un adeguato raddoppio ha tagliato da destra al centro, dove ha fatto schioccare il mancino, Handanovic ha respinto male e sulla palla è arrivato da solo Kalinic per spingerla in rete. Nessun centrocampista ha controllato Ilicic, nessun difensore è corso dietro a Kalinic. Il 3-0: lancio a pelo d’erba di Borja Valero per Marcos Alonso coperto da Perisic che può fare tutto, ma non il terzino e infatti lo spagnolo l’ha saltato ed è riuscito a crossare fino al secondo palo dove Santon (spostato poco prima da destra a sinistra...) non ha chiuso sull’arrembante Kalinic.
IN 10. L’Inter non c’era con la testa, né con le gambe. In contropiede (lancio di Vecino), Kalinic ha finito di distruggere la difesa nerazzurra provocando l’espulsione di Miranda: stava andando in porta. Mancini ha cambiato una prima volta. Difesa a 4, con Felipe Melo accanto a Medel. Nell’intervallo fuori Kondogbia, dentro Ranocchia. La Fiorentina ha insistito col possesso palla ma senza affondare. L’Inter ha sfruttato una punizione battuta bene da Telles e girata di testa da Icardi (saltato su Badelj) prima sul palo e poi, di piede, ricacciata in rete. Altro cambio tattico di Mancini, di nuovo la difesa a 3. Anche Sousa ha fatto un ritocco, con Tomovic esterno destro al posto di Blaszczykowski. Sull’ultimo attacco, Ilicic e Kalinic hanno richiuso la gara, scambio fra lo sloveno e il croato, quarto gol viola, Inter disfatta.