Corriere dello Sport (Nazionale)
«Scudetto viola? Un passo per volta»
Kalinic re a Milano: «Ringrazio la squadra, complimenti a tutti noi»
Una tripletta a San Siro. Roba da raccontare ai nipoti. E Kalinic avrà parecchio da dire su una serata straordinaria per lui e per la Fiorentina. E’ stato lui a indirizzare subito la gara per il verso giusto. Perché ha creduto che Handanovic potesse andare in difficoltà su un pallone solo all’apparenza innocuo, guadagnandosi un rigore. Ma quello è stato solo l’inizio. Il croato, infatti, ha continuato a imperversare sulla retroguardia nerazzurra, che fino a ieri sera aveva capitolato un’unica volta in 5 giornate. Evidentemente là dietro erano impreparati ad affrontare un giocatore sempre pronto a gettarsi negli spazi, a pressare e a contrastare. Ad esempio, a differenza dei difensori interisti, ha capito subito che la respinta del portiere sloveno sul tiro di Ilicic era “giocabile”. Poi ha preso il tempo Santon sul traversone di Alonso. E sempre al terzino ha soffiato il pallone, avviando e concludendo il triangolo con Ilicic per il 4-1 finale. E, in mezzo, ha infilato lo scatto che ha incenerito Miranda, poi costretto ad ab- batterlo, prendendosi il rosso. «Sono davvero contento per questa vittoria - ha raccontato -. Dico grazie ai miei compagni e faccio i complimenti a tutta la squadra. Non dobbiamo pensare al primo posto in classifica, dobbiamo affrontare una partita alla volta»
QUELLO CHE CI SERVIVA. All’u- scita degli spogliatoi, Pradè gongolava, parlando dell’attaccante croato. « Kalinic ha disputato una partita straordinaria. Per qualcuno può essere una sorpresa, ma non per noi. Ha tempi, si impegna e sa sempre quello che deve fare. E’ un centravanti moderno ed è il giocatore che ci serviva». Il resto delle parole è per il successo che ha proiettato la Fiorentina in vetta alla classifica: «Faccio questo lavoro per vivere serate del genere. E’ una bella sensazione stare in cima, ma più che per il primato siamo felici per la prestazione. Mi fa piacere anche per i nostri tifosi che si sono fatti sentire come non mai. Sapevamo che avremmo potuto fare una bella gara, ma pensare a un 4-1 era davvero diffici- le. Il nostro spirito deve essere quello di non deprimerci dopo le sconfitte, né di esaltarci dopo le vittorie. Continuiamo così di partita in partita, senza trascurare l’Europa League a cui teniamo molto. Abbiamo un gruppo di ragaz- zi maturi e sono fiducioso».
SUBITO PRESSIONE. Oltre a Kalinic, l’altro braccio, o piede, armato viola è stato Ilicic. «E’ solo una partita, ma noi l’aspettavamo per capire a che punto siamo e quali possono essere le nostre ambizioni - ha spiegato dopo il fischio finale -. Siamo stati bravi a pressare sin dall’inizio, mettendo l’Inter in difficoltà. E’ Paulo Sousa che ci vuole così. E’ molto più facile correre in avanti piuttosto che indietro. Con il rigore, tutto è diventato più semplice. Stasera (ieri, ndr) non c’è un giocatore che è emerso in maniera particolare, tutta la squadra è stata straordinaria. Scudetto? No è ancora troppo presto per fare certi discorsi o mettersi a fare calcoli. Piuttosto continuiamo così, vincendo più gare possibile e poi vediamo cosa accade». Per chiudere, ecco Astori: «Volevamo venire a San Siro a fare la partita, ci siamo riusciti fin dall'inizio. All’inizio abbiamo fatto fatica, ma con l’affiatamento la situazione sta migliorando. Si vede che giochiamo l'uno per l'altro, facendo sacrifici».
La gioia di Pradè: «Nikola può essere una sorpresa per tutti, ma certo non per noi» Ilicic è felice «Siamo straordinari Continuiamo così senza mettersi a fare calcoli»