Corriere dello Sport (Nazionale)
QUOTA 200 GOL Higuain già pensa a come festeggiare
La “duecentesima”, che ormai sta arrivando, porta con sé (ovviamente) un’incognita: sarà di destro o di sinistro, con una volée o radendo l’erba e pure l’anima del Palermo? Si scrive Higuain e si attraversa quel variegato bomber d’un uomo senza frontiere, francese di nascita (per caso), argentino di sangue, ormai largamente napoletano d’adozione, un cosmopolita che ha fissa dimora in quei sedici metri eletti a suo habitat naturale da Maurizio Sarri, innamorato folle di un centravanti che non ha limiti: «Diventerà in fretta il più grande del mondo e resterà tale per i successivi cinque anni almeno. Se continua così, tra mesi già ci siamo». Benvenuti in quest'universo sparso d’un uomo nato per (far) sognare, l’attaccante esplosivo che sa abbattere (eventualmente anche da solo) bunker a prova di mine, l’esteta del football che pensa con la testa e, direbbe Soriano, pure con i piedi, pilotati da un cervello che li orienta e poi li “arma”: (quasi) duecento volte Higuain, cominciando dal River Plate, però passando dal Real Madrid, prima d’atterrare a Napoli, perché ci sono LE COPPE E ORA.... Higuain è (naturalmente) il simbolo d’una esplosione collettiva d’una squadra che ha una voracità accertata nel tempo (centoquattro reti più centroquattro reti nelle ultime due stagioni), è il totem riconosciuto d’una città che da quel geniaccio sa sempre di potersi aspettare una spruzzata d’estro ed una invenzione miracolosa e in questi biennio consumato a scervellarsi su quale fosse la reale prospettiva del Napoli, el pipita s’è semplicemente limitato a fare il fenomeno, a segnarne ventiquattro come presentazione - contribuendo a conquistare la coppa Italia - a toccare quota ventinove - per concedersi anche il trionfo di Doha e la supercoppa nella finale con la Juventus griffata con la doppietta personale - e adesso questo missile per volare tra le stelle. Cento, duecento....