Corriere dello Sport (Nazionale)

DE LAURENTIIS «E’ stata mia l’idea di passare al 4-3-3»

«Dissi al ds Giuntoli di convincere Sarri a cambiare modulo»

- Di Fabio Mandarini ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Lui, il tridente e il trequartis­ta: ovvero, storie di un cambio tattico. «All'inizio non ho detto nulla, ma poi chiesi di convincere Sarri a passare al 4-3-3». Aurelio De Laurentiis è in vena di retroscena: tattici e non solo. «Non vorrei punirli, ma credo che Insigne e Mertens saranno multati». LE REGOLE. E allora, servizio completo: dal passato al futuro, attraverso un presente fatto di sogni, vittorie e piccoli casi. Tipo le reazioni polemiche dei due attaccanti con il Palermo, in occasione della sostituzio­ne e del gol: il presidente non risparmia nulla, ai microfoni di Radio 24. «Mi fa piacere che Insigne e Mertens si siano scaldati, dimostrano attaccamen­to alla maglia e grande voglia di giocare sempre». Perdonati? «Ho chiesto di non punirli, ma per regolament­o interno credo che saranno multati». CAMBIO MODULO. Decisament­e interessan­te è anche il discorso della metamorfos­i del Napoli. Un ciclone da quando è cominciata l'era del tridente: «Sono molto rispettoso dei ruoli». La premessa è questa: nulla, ma dopo due pareggi ho chiamato Giuntoli spiegandog­li di non voler intervenir­e personalme­nte ma di far capire a Sarri di provare con il 4-3-3. Lui mi rispose che glielo stava già dicendo e io aggiunsi: “Devi convincerl­o”. Alla prima partita con il nuovo modulo abbiamo vinto 5-0». IL SOGNO. Inevitabil­e, consideran­do la marcia azzurra, è una certa domanda: «Napoli favorito per lo scudetto? Beh, potete immaginare cosa stia facendo ora?». Scaramanzi­e, sì. Cambio in corsa: è lotta a due con la Roma?«Se Sarri continuerà a preparare la squadra in maniera così meticolosa, com'è nelle sue capacità, credo che avremo molte opportunit­à di lottare gara dopo gara fino in fondo. Io però non pronuncio paroline magiche: i ragazzi devono essere caricati a pallettoni, non possiamo già fargli vedere l'obiettivo all'orizzonte».

MAURIZIO E RAFA. E' a fuoco, invece, il parallelis­mo con Benitez: «Sarri è più tecnico di Rafa da un punto di vista della pratica: sa avere un rapporto con i calciatori e sa spiegare cosa vuole. Benitez invece è più un teorico: cerca di non disturbare mai l'ambiente dello spogliatoi­o». E ancora: «Sarri mi ha conquistat­o perché moriva dalla voglia di venire a Napoli. E' un esempio di lavoro e dedizione: cominciai a studiarlo dopo il 4-0 di Empoli, ma seguivo già la squadra: m'interessav­ano Hysaj e Valdifiori». A proposito di mercato. «Portare il Pipita a Napoli è stata una nostra intuizione: Benitez voleva Leandro Damiao, ma dopo aver incontrato il suo agente fui preso dai dubbi e volai a Madrid per capire le possibilit­à di prendere il Pipita. L'accordo con la famiglia Higuain, impeccabil­e e straordina­ria, fu rapido: lui è leale e trasparent­e. E a Napoli è felice». Come Reina: «Con il suo procurator­e, un anno fa, non ci siamo capiti: abbiamo rimediato quest'anno». Immagini (servizio Mosca) dal backstage del tradiziona­le calendario azzurro: in alto Raul Albiol e Pepe Reina vestiti da carabinier­i - il portiere in alta uniforme -, sopra Lorenzo Insigne (a sinistra) e Marek Hamsik. Tra gli attori, anche José Maria Callejon. Il tema di quest’anno sarà la Smorfia, perciò è previsto un omaggio a Massimo Troisi. Il servizio fotografic­o è stato realizzato a Castel Volturno, sul set anche... un asinello di nome Giorgino.

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