Corriere dello Sport (Nazionale)

MANCINI IL RE MIDA DELL’INTER

La rosa ora vale 330 milioni (+80 da inizio stagione) Murillo è l’esempio: preso a 9, oggi è quotato 35

- Di Pietro Guadagno ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Non c’è soltanto il primo posto in classifica a certificar­e quello che Mancini sta facendo per l’Inter. Insomma, non ha soltanto costruito una squadra competitiv­a oltre che per un posto in Champions, anche per lo scudetto. Nei fatti, il tecnico di Jesi ha pure fatto schizzare in alto il valore della rosa nerazzurra. In pochi mesi, il “titolo” Inter ha fatto registrare uno straordina­rio + 30%. Dai 250 milioni di euro e spiccioli di inizio campionato, infatti, l’organico a disposizio­ne del Mancio ora ne vale circa 330, con un aumento quindi di 80 milioni. E chissà che il trend non possa proseguire pure nel 2016. Sarebbe inevitabil­e se Icardi e compagni continuass­ero a viaggiare su questi ritmi. CHANCE PER TUTTI. Tornando a Mancini, la sua impronta è evidente non soltanto perché quasi tutti gli innesti del mercato estivo portano la sua firma. Ma anche perché ha saputo tenere tutti i giocatori coinvolti nel suo progetto, consentend­o a ciascun elemento della rosa di mettersi, di volta in volta, in mostra. Insomma, da Handanovic a Manaj, tutti hanno avuto la loro occasione. Al momento giusto, peraltro. Visto che, di fatto, non c’è un nerazzurro che non abbia saputo sfruttare la sua opportunit­à. Si potrà obiettare che Kondogbia non sia ancora riuscito a rispettare le attese, che ha brillato troppo poche volte perché la sua quotazione (37 milioni comprensiv­i di bonus) sia stata confermata dal campo. Ma il francese ha tutte le qualità per imporsi e, in ogni caso, avendo solo 22 anni, il suo investimen­to potrà deprezzars­i fino ad un certo punto. La dimostrazi­one è il 21enne Kovacic che, pur non essendo riuscito a prendersi definitiva­mente la scena a San Siro, è comunque stato venduto al Real Madrid al doppio di quanto è stato pagato: 15 milioni contro 29, in attesa

dei bonus. QUANTI BOOM. Ad ogni modo, Kondogbia non sarebbe altro che la classica eccezione che conferma la regola. Basti pensare a Murillo, acquistato per 9 milioni (8+1 di bonus) e ora oggetto di corteggiam­ento da parte di Real e Barcellona, con una quotazione che ha già toccato i 35 milioni. Restando all’attualità, il boom di Brozovic non è passato inosservat­o in Premier e, alla luce del “volume di fuoco” dei club inglesi, già si vocifera di proposte abbondante­mente superiori alla ventina di milioni, dopo che il prossimo giugno verrà completato il suo acquisto per 8. Clamoroso anche ciò che è accaduto con Handanovic: la scorsa estate era in scadenza di contratto, oltre che reduce da una stagione poco brillante, e lui per primo aveva pensato di andare via. Nessun club però si è fatto avanti concretame­nte. Ebbene, ora che ha di fatto rinnovato e è tornato una “saracinesc­a” (Fiorentina a parte...), la sua quotazione è nuovamente schizzata a quota 20 milioni. FORZA SUL MERCATO. Più o meno tutti i nerazzurri, comunque, hanno visto aumentare il proprio valore di mercato. Ovvio che ora anche corso Vittorio Emanuele abbia una forza sul mercato nettamente superiore. Dopo anni in cui vendere e soprattutt­o incassare si è rivelata spesso un’impresa, ora sarà Ausilio a dettare le condizioni. Naturalmen­te solo nel caso in cui si sceglierà di fare un sacrificio. La conquista almeno di un posto in Champions a fine campionato sistemereb­be, infatti, buona parte dei conti nerazzurri. Ma intanto, con i molti gioielli in rosa, è stata di fatto sistemata una sorta di rete di sicurezza per il futuro. Peraltro, le cessioni possono essere decise non solo per necessità, ma anche per scelta. Magari per raggiunger­e e aggiungere qualche altro campione più utile alla causa.

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