Corriere dello Sport (Nazionale)

Hunt, il re senza paura dei rimbalzi

Il pivot di Caserta nel suo blog insegna come non temere nulla

- Di Camillo Anzoini CIAMILLO

Amante dei libri da bambino ha girato il mondo con i genitori dell’Air Force

Non ha mai avuto un posto fisso da chiamare casa; ha sempre girato il mondo sin da bambino insieme ai genitori che lavoravano nell’Air Force, ed ha trovato conforto nei libri. Una vita movimentat­a quella di Dario Hunt, il centro della Juve Caserta e nuovo principe dei tabelloni della serie.

Da bimbo ha girato tanto: Turchia, Giappone, praticamen­te tutti gli Stati Uniti prima di trovare un po’ di tranquilli­tà a Colorado Springs e cominciare a farsi notare alla Pine Creek High School. Papà Randall ha sempre definito suo figlio un leader. Lui, Dario, non ama tanto parlare, sembra introverso ma non lo è: «Ho vissuto in cinque paesi differenti, in 8 stati, ho praticato 4 sport, per me è facile “connetterm­i” con la gente. Mettere insieme i pezzi della mia vita è come fare un puzzle di New York con gli occhi bendati; in altre parole, è un’operazione molto complessa...». NUMERI. Alle parole, spesso, preferisce i fatti, come del resto sta facendo a Caserta. I numeri, fin qui, raccontano di 10.9 punti e 9.8rimbalzi a serata: mica male per un giocatore che pensa prima di tutti alla squadra e poi alle gratificaz­ioni personali: «I miei obiettivi sono quelli del team:sogniamo un posto nel grande ballo dei playoff. Penso che la Juve sia ottima a livello di singoli giocatori, insieme possiamo arrivare a raggiunger­e l’ultima fase; anche se, adesso, stiamo lavorando solamente per vincere a Trento e vedere se riusciamo a strappare un biglietto per le Final Eight di Coppa Italia». SENZA PAURA. Prodotto di Nevada University, Hunt ha conseguito la laurea in Management ed è il fondatore del blog www.l-l-f.co, dove le lettere dell’acronimo “l-l-f” stanno per “living life fearless”, uno spazio che si propone per aiutare la gente ad approcciar­e la quotidiani­tà senza paure: «Anche da qui riesco a lavorare ai miei affari negli States». Un leader silenzioso, appunto. «Adoro mangiare la pizza, come la fanno qui non l’ho mai mangiata da nessuna parte. Trascorro molto tempo con la mia famiglia. Mi piace vedere film, ascoltare musica e leggere», questa la sua vita all’ombra della Reggia.

CASERTA. Si trova bene a Caserta, ma d’altronde

Dario Hunt, 26 anni, 9.8 rimbalzi di media per uno che ha girato così tanto non è difficile ambientars­i: «E’ una città piccola e confortevo­le, mi trovo veramente bene. Così com’è buono il rapporto con tutta la squadra, sia in campo che fuori. E io cerco di essere simpatico e socievole con tutti, come è giusto che sia». PROBLEMA. L’unico problema per Hunt è quando va in lunetta visto che tira con un modesto 35%. Ma guai a dirglielo anche se, nel derby di Avellino, ha piazzato un 2 su 2 che ha girato la partita. Un pensiero lo rivolge alla piazza che l’ha immediatam­ente conquistat­o: «Apprezzo molto i nostri tifosi: Non posso dimenticar­e quanto ci sono stati vicini quando abbiamo avuto momenti di difficoltà. Insieme possiamo volare ai playoff». Grande lavoratore, silente ma che si nota, Hunt ha voglia di volare ancora e, casomai, trovare finalmente un posto sicuro e tranquillo per continuare a leggere e vivere la quotidiani­tà senza paura.

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