Corriere dello Sport (Nazionale)
RIPORTATE LA GENTE ALLO STADIO
C hiude un anno importante, con la Juve superprotagonista, e si annuncia un 2016 di grandi emozioni. Sarà l’anno degli Europei, sarà l’anno delle Olimpiadi che precedono per definizione anche le nuove strategie delle varie Federazioni, sarà l’anno di un campionato di calcio che mai come stavolta si presenta equilibrato e interessante. Sarà l’anno, restando al calcio, di campioni inossidabili come Higuain e Buffon - o come Totti che vuol tagliare da protagonista la boa dei 40 anni sarà l’anno di promesse indiscutibili come Bernardeschi, o di giocatori a caccia di una rivincita. Chissà che non tocchi a Balotelli, di cui oggi non parla nessuno. E proprio questo potrebbe essere il suo grande vantaggio. Appena due anni fa, a pochi mesi dal Mondiale in Brasile, tutti erano lì a dipingerlo come l’uomo che avrebbe determinato - in senso positivo, credevano - le sorti della Nazionale italiana. Stavolta no, nel giro di venti mesi lo scenario si è completamente rovesciato: nessuno ne parla più, a cominciare da Conte, e nessuno è pronto a credere in un suo riscatto. Chissà che, per un giovane uomo di 25 anni, non sia e non diventi il motivo per voler realmente e definitivamente cambiare. E sorprendere: questa volta in positivo.
Ma il 2016 non è solo l’anno dei protagonisti del campo, presidenti, dirigenti, allenatori e giocatori. Il 2016 è l’anno in cui si gioca forse la partita più importante e che riguarda i tifosi da stadio. E’ a loro che bisogna pensare, per far sì che il pallone continui ad essere il fenomeno - non solo sportivo, ma culturale e sociale - che ha prodotto interesse e non solo interessi. Ripopolare gli stadi è fondamentale anche per lo spettacolo televisivo, perché non può esserci calcio senza la coreografia e la passione. E perché ci si innamora di una squadra, di una bandiera, solo attraverso un rapporto diretto. E’ così che nascono, si creano, fioriscono, nuove generazioni di appassionati. Giusto, auspicabile, combattere ogni forma di violenza. Legittimo pensare ad impianti più funzionali e accoglienti. Magari anche meno costosi… Ma è questa la vera, grande, Partita del 2016. Restituire, semplicemente, il calcio ai tifosi.