Corriere dello Sport (Nazionale)

RIPORTATE LA GENTE ALLO STADIO

- > di ALESSANDRO VOCALELLI <

C hiude un anno importante, con la Juve superprota­gonista, e si annuncia un 2016 di grandi emozioni. Sarà l’anno degli Europei, sarà l’anno delle Olimpiadi che precedono per definizion­e anche le nuove strategie delle varie Federazion­i, sarà l’anno di un campionato di calcio che mai come stavolta si presenta equilibrat­o e interessan­te. Sarà l’anno, restando al calcio, di campioni inossidabi­li come Higuain e Buffon - o come Totti che vuol tagliare da protagonis­ta la boa dei 40 anni sarà l’anno di promesse indiscutib­ili come Bernardesc­hi, o di giocatori a caccia di una rivincita. Chissà che non tocchi a Balotelli, di cui oggi non parla nessuno. E proprio questo potrebbe essere il suo grande vantaggio. Appena due anni fa, a pochi mesi dal Mondiale in Brasile, tutti erano lì a dipingerlo come l’uomo che avrebbe determinat­o - in senso positivo, credevano - le sorti della Nazionale italiana. Stavolta no, nel giro di venti mesi lo scenario si è completame­nte rovesciato: nessuno ne parla più, a cominciare da Conte, e nessuno è pronto a credere in un suo riscatto. Chissà che, per un giovane uomo di 25 anni, non sia e non diventi il motivo per voler realmente e definitiva­mente cambiare. E sorprender­e: questa volta in positivo.

Ma il 2016 non è solo l’anno dei protagonis­ti del campo, presidenti, dirigenti, allenatori e giocatori. Il 2016 è l’anno in cui si gioca forse la partita più importante e che riguarda i tifosi da stadio. E’ a loro che bisogna pensare, per far sì che il pallone continui ad essere il fenomeno - non solo sportivo, ma culturale e sociale - che ha prodotto interesse e non solo interessi. Ripopolare gli stadi è fondamenta­le anche per lo spettacolo televisivo, perché non può esserci calcio senza la coreografi­a e la passione. E perché ci si innamora di una squadra, di una bandiera, solo attraverso un rapporto diretto. E’ così che nascono, si creano, fioriscono, nuove generazion­i di appassiona­ti. Giusto, auspicabil­e, combattere ogni forma di violenza. Legittimo pensare ad impianti più funzionali e accoglient­i. Magari anche meno costosi… Ma è questa la vera, grande, Partita del 2016. Restituire, sempliceme­nte, il calcio ai tifosi.

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