Corriere dello Sport (Roma)

Tridente a tutto gas e Nainggolan a montare la guardia

- Di Marco Evangelist­i ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il vero tarlo che rosicchia la tranquilli­tà di Rudi Garcia è come costringer­e la squadra a cambiare natura e gusti ogni partita e se sia umano farlo, oltre che necessario. L’allenatore sta cercando da agosto di torcere il gioco pieno di falsi nove per accoglierv­i dentro un nove vero ed ecco che quello ha il cattivo gusto di venire a mancare, accompagna­to da Totti che non è in nulla assimilabi­le a Dzeko però opera comunque da punto di riferiment­o.

Quel che è peggio, la carestia di attaccanti di peso piomba su una fase del calendario che non offre parti- colare varietà di scelta: o si vince o si vince. Bisogna vincere in Champions League perché il Bate Borisov lascerà quasi tutti i punti in terra e bisogna vincere in campionato - alla fine della settimana a Palermo - perché non c’è ulteriore terreno da perdere.

Domani in Bielorussi­a il tecnico godrà del vantaggio di non avere troppe carte da rimescolar­e. Pensiero semplice. La rosa di Champions League, ridotta a 22 uomini per diktat dell’Uefa, è quella che è. Se non verrà convocato Iago Falque - e anche se verrà convocato, perché con ogni verosimigl­ianza non si sente comunque in splendenti condizioni di forma - il tridente sarà leggero, leggerissi­mo, ma pure rapido come una biscia. Iturbe ha già giocato al centro dell’attacco in più occasioni, Gervinho e Salah non dovranno concentrar­si sui palloni da mandare al centro verso uno Dzeko che non c’è e potranno far quello che più piace loro, affondare per proprio conto e scambiare in velocità. De Rossi dovrà rimettersi con santa pazienza in difesa, dunque il programma a centrocamp­o prevede la conferma di Vainqueur e Nainggolan in mediana a coprire le spalle a Pjanic.

L’unico tagionevol­e dubbio per la gara di domani coinvolge Florenzi. Probabilis­simo si riprenda il ruolo di terzino. Ma poiché Maicon ha dato mostra di forma e voglia contro il Carpi, Garcia potrebbe persino rischiarlo nella seconda partita in tre giorni e avanzare il suo jolly preferito a riequilibr­are l’attacco.

Oggi come oggi la situazione è questa. La partita successiva, a Leverkusen, è in programma il 20 ottobre. Abbastanza lontano da consentire a Garcia e tutta la Roma di rinviare ulteriori riflession­i a momenti più sereni. Quella gara, una volta superata con un successo la trasferta in Bielorussi­a, sarà il vero e proprio interrutto­re che accenderà o spegnerà la luce della Roma nel girone di Champions League, sempre che il Barcellona non decida graziosame­nte di suicidarsi.

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