Dall’Olanda di Cruyff alla firma con la Lazio
La Lazio, quell’estate, era andata in ritiro tra le colline di San Terenziano, in Umbria. Era il 1980, un altro calcio: i tifosi potevano entrare nell’albergo della squadra per una foto e un autografo, le maglie non avevano lo sponsor e un biglietto di curva all’Olimpico costava 3.500 lire (meno di due euro). La Lazio stava provando a uscire dal tunnel delle scommesse. Giordano, Manfredonia, Wilson e Cacciatori erano stati già squalificati, mentre la Caf non si era ancora espressa sulla responsabilità del club. D’Amico era stato ceduto al Torino. E Tassotti, terzino di San Basilio, scoperto e lanciato da Lovati, era passato al Milan in cambio di Bigon e Chiodi. Il presidente Umberto Lenzini aveva scelto come allenatore Ilario Castagner, protagonista sulla panchina del Perugia, secondo e imbattuto in A nel 197879. La ricostruzione era stata affidata a un direttore sportivo emergente, Luciano Moggi, ex ferroviere, cresciuto al fianco di Italo Allodi nella Juve. Tre portieri nuovi: Moscatelli, Nardin e Marigo. In difesa era arrivato Spinozzi. Centrocampo rivoluzionato: da Sanguin a Mastropasqua, da Greco a Cenci. Tanti giovani: Perrone, Pochesci, Marronaro e Albani. Era rimasto solo un campione d’Italia del 1974: Renzo Garlaschelli.
Il colpo della Lazio, durante quel mercato, fu René Van de Kerkhof: era un’ala destra, aveva 29 anni e un gemello di nome Willy, si era imposto nell’Olanda con Cruyff e Neeskens, aveva vinto una Coppa Uefa con il Psv Eindhoven e sfiorato due volte il titolo mondiale con la sua nazionale, guidata nel 1974 dal ct Michels e nel 1978 da Happel. Moggi gli aveva fatto firmare il contratto in un hotel a Napoli, alla vigilia di Olanda-Grecia, durante l’Europeo del 1980: era l’11 giugno. Prima di René Van de Kerkhof, la Lazio aveva trattato Kees Kist, centravanti dell’Az Alkmaar. Quell’anno la Figc aveva deciso di riaprire le frontiere, chiuse nel 1966 dopo la storica sconfitta a Middlesbrough con la Corea del Nord. L’olandese, basette lunghe e occhiale ray-ban, fu accolto il 21 luglio del 1980 dai tifosi davanti alla sede di via Col di Lana 8, quartiere Prati. Tre giorni di allenamenti a San Terenziano, poi il verdetto della Caf: Lazio retrocessa in B. Van de Kerkhof preparò la valigia, salutò Castagner e si fece accompagnare da un autista all’aeroporto di Fiumicino. Contratto annullato e volo per Eindhoven.
Era il 1980: fu il colpo di Lenzini, ma la Caf retrocesse la società e l’ala tornò al Psv dopo 3 giorniorni di ritiro