I conti peggiorano: serve il main sponsor
Doumbia potrebbe essere uno degli strumenti da utilizzare per sistemare i conti. Perché il bilancio al 30 giugno, pubblicato ieri sera a Trigoria, presenta perdite in aumento rispetto all’esercizio precedente, da 38,558 milioni a 41,166 (6,8%). Nel patteggiamento con l’Uefa, per le violazioni sul fair play finanziario, James Pallotta si era impegnato a portare un deficit aggregato (tra il bilancio appena pubblicato e il prossimo) non superiore ai 30 milioni ma in quel senso a Trigoria sono tranquilli: la Roma pensa di evitare nuove sanzioni perché a Nyon valutano anche investimenti non contabilizzati come il settore giovanile e le infrastrutture. Al netto delle tasse poi. Secondo i calcoli interni, insomma, i conti tornano. O
comunque torneranno.
ANALISI. Il consistente incremento dei ricavi (da 128,447 milioni a 180,626) dovuto alla partecipazione alla Champions League non è bastato a migliorare il bilancio. Perché i costi complessivi sono cresciuti di quasi 40 milioni. La Champions, considerando soltanto i diritti di partecipazione, i premi e il market pool, ha garantito 52,2 milioni (esclusa la biglietteria). E quest’anno potrebbe erogare ancora più risorse. Ma evidentemente è una condizione necessaria e non
sufficiente per l’equilibrio finanziario.
SALDO ATTIVO. Eppure la campagna trasferimenti (1 luglio 2014-30 giugno 2015) ha offerto un utile di 27,7 milioni, con plusvalenze per 38,5 milioni. Ma neppure questo basta, evidentemente. E così si spiegano le ragioni della speranza che Sabatini aveva di vendere Gervinho (Al Jazira) e Destro (Monaco) prima della scadenza del 30 giugno. Sarebbero stati contabilizzati altri 25 milioni di introiti.
PROSPETTIVE. La relazione del Consiglio di amministrazione della Roma attribuisce in parte il risultato «all’andamento dei ricavi commerciali e di sponsorizzazione, il cui sviluppo è stato inferiore rispetto alle aspettative». Proprio l’arrivo del main sponsor, da molti segnalato come imminente, sarà una discreta iniezione di denaro fresco. Il resto “dipenderà” dalla squadra, che dovrà contribuire con le vittorie all’ulteriore aumento dei ricavi. Anche perché «i costi del personale», cioè gli stipendi che sono stati pagati puntualmente, «si prevedono in crescita per effetto degli investimenti» effettuati dal club. Intanto sono stati riscattati Dzeko e Salah, ormai due «asset» della società.
Ci sono 41,1 milioni di rosso ma Pallotta è tranquillo per il fair play. Riscattati Dzeko e Salah