Corriere dello Sport (Roma)

Quelle lacrime dell’altro Conti

Paolo, l’erede mancato di Zoff: i miracoli nel derby e poi il maledetto gol di Graziani

- Di Marco Evangelist­i

Porta ancora i baffi. «Più ordinati di allora, però con tutti i miei 65 anni sono ancora quello. Più o meno». Paolo Conti ha un albergo a Riccione e fa il procurator­e di calciatori, insieme con il figlio che è poi assessore al demanio e allo sport. Sarà anche quello, più o meno, ma allora, negli anni settanta e per un bel pezzo di ottanta, faceva il portiere moderno. Atletico, essenziale.

Quando stava per diventare il numero uno della Nazionale si fece male a un ginocchio. «Era il Mondiale del 1978. Zoff prendeva gol da lontano, la gente voleva giocassi io e per quello che so Bearzot stava preparando la succession­e per la fine del torneo. L’infortunio concluse tutto. La mia carriera cominciò a scendere. Anche alla Roma il mio rendimento calò. Eppure, sapete una cosa della mia vita? Non mi porto dietro tanti rimpianti».

In effetti per lui c’è stata luce alla fine della Roma e la promozione in Serie A con la Sampdoria e qualche altra bella partita passata ad afferrare la palla con le tenaglie che aveva al di sopra dei polsi. «Ma sempre trascinand­omi il dolore e zitto e mosca. All’epoca se stavi male non lo potevi dire. A meno che non volessi chiudere con il calcio». La Roma dal 1973 al 1980 è stata il suo picco e il 1974-75 il picco di quella Roma: terza dietro Juventus e Napoli, miglior difesa della Serie A con 15 gol subiti, probabilme­nte anche il miglior portiere. Lo chiamaro- no Tenaglione e un ristorator­e gli intitolò un premio. «Avevamo tutto per vincere lo scudetto. Partimmo male, non riuscimmo a rimontare».

C’erano Prati in cima all’attacco, Cordova e De Sisti a ticchettar­e a centrocamp­o. Qualche anno dopo arrivò Dino Viola e costruì lo scudetto. «Era già un’altra squadra, non più figlia di quella che arrivò terza». A Paolo Conti chiedevano di continuo se era parente di Bruno. Erano solo compagni di campo che dividevano un cognome. Paolo ricorda come partita da portare sull’isola deserta il derby del 27 marzo 1977. Bruno di sinistro al volo mette dentro da 30 metri, unico gol alla Lazio in carriera, e lui per tutta la gara a murare su Viola, Garlaschel­li, Manfredoni­a. Sarebbe stato meglio finisse lì, in gloria. Invece Pa- Paolo Conti, classe 1950. Ha giocato nella Roma dal 1973 al 1980. Nella stagione 1974-1975 fu il portiere meno battuto della Serie A

Fu il portiere meno battuto nel 1974-75 «Il ginocchio non mi dava pace, ma dovevo stare zitto»

 ??  ?? Paolo Conti è nato a Riccione il primo aprile del 1950. Portiere. Riccione, Modena, Arezzo, Roma, Verona, Sampdoria, Bari e Fiorentina i suoi club
Paolo Conti è nato a Riccione il primo aprile del 1950. Portiere. Riccione, Modena, Arezzo, Roma, Verona, Sampdoria, Bari e Fiorentina i suoi club

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