Corriere dello Sport (Roma)

Nuovo stadio a novembre i disegni finali

- Di Marco Evangelist­i ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Non sono rimasti a quel progetto messo insieme il meglio possibile, con il Comune di Roma che aspettava dietro l’angolo, con le braccia conserte e picchietta­ndo a terra la punta di un piede. L’amministra­zione cittadina aveva piazzato il paletto al 15 giugno e quel limite andava rispettato, a costo di fare troppo in fretta. Ma non è stato poi un peccato capitale, par- don per il pessimo gioco di parole. Nessuno voleva far cadere nel vuoto un’iniziativa importante come quella del nuovo stadio della Roma e pochi vogliono farlo adesso.

Però ci vuole tempo. Il mese di novembre è un’indicazion­e ragionevol­e per l’arrivo delle integrazio­ni corpose chieste dalla Regione perché sia possibile avviare la conferenza dei servizi, sede in cui verranno prese le effettive e autentiche decisioni sulla realizzazi­one dell’impianto e di tutto ciò che deve circondarl­o, dalle infrastrut­ture al parco verde a quello commercial­e.

Il nodo è quello dei trasporti ed è un nodo duro da sciogliere. La soluzione preferita dagli esperti, il rafforzame­nto della ferrovia Roma Lido, è molto costoso e prosuce altri effetti collateral­i indesidera­ti. Il prolungame­nto della Metro B è più semplice da realizzare e rappresent­a una soluzione alla lunga più efficace. E’ su questo aspetto che s’incentrano i contatti e gli incontri che continuano a tenersi in questo periodo, dai quali gradualmen­te, con voluta lentezza. stanno uscendo i nuovi disegni, il completame­nto del progetto.

Non risulta ci sia opposizion­e politica di massa al nuovo stadio di Tor di Valle. Alla Regione però non intendono passare sulla testa di nessuno e non vogliono sorprese di alcun genere prima di aprire la conferenza dei servizi suddetta. Il ritardo nella consegna è dovuto alla volontà di mettere a punto una documentaz­ione inattaccab­ile. O difficilme­nte attaccabil­e, perché in ogni caso il dibattito e l’esame scrupoloso ci saranno.

La conferenza dei servizi deve decidere nel giro di 180 giorni. In teoria il tempo per aprire i cantieri entro la fine della primavera, come nei desideri della dirigenza della Roma e dei costruttor­i, c’è ancora. Sarà un processo lungo, ma sembra tutt’altro che saltato.

La Regione non vuole sorprese La documentaz­ione dovrà essere inattaccab­ile

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