SFIDA FRA EX Cassano e Icardi incrocio al veleno
Risse, tradimenti e telefonini rubati per fare gli scherzi Samp-Inter mette di fronte due assi molto esuberanti ORE 19
Se ne sono andati lasciandosi alle spalle le macerie di un rapporto che era stato bello. Antonio Cassano e Mauro Icardi ritrovano oggi il loro passato. Non è la prima volta, ma certi incroci fanno sempre un certo effetto a chi ha vissuto mesi speciali con una maglia addosso. E sia Fantantonio sia Maurito, rispettivamente con l’Inter e la Samp, hanno avuto esperienze difficili da dimenticare, giorni di grandi soddisfazioni personali che un addio un po’ turbolento non ha cancellato. Facile immaginare che entrambi abbiano tanta voglia di far bene e di prendersi una rivincita verso quelli che li hanno criticati, magari offesi. La benzina delle motivazioni scorrerà nelle loro vene oggi al Ferraris. Quali effetti avrà sulla partita lo vedremo al 90'.
FANTA...STRAMA. Cassano all’Inter era stato un sogno coronato, quello di un ragazzo di Bari Vecchia che tifava per l’Inter e sperava di indossarne la maglia. Arrivò nell’estate 2012, sull’onda di uno scambio difficile da prevedere con il Milan: Fantantonio e soldi alla Pinetina, Pazzini a Milanello. Con Stramaccioni inizialmente fu amore e su Youtube si può ancora trovare l’imitazione dell’attaccante fatta dal tecnico in un forum nella redazione del Corriere dello Sport-Stadio. Antonio non correva molto, ma con i piedi incantava ed era inserito bene in una squadra che in avanti aveva anche la classe di Milito e i guizzi di Palacio. Nella sua unica stagione nerazzurra a referto ci sono 39 presenze e 10 reti, 8 delle quali in campionato. Il periodo più bello in autunno con alcuni gol entrando dalla panchina. Quello era il periodo degli scherzi irriverenti, dei telefonini rubati ad alcuni dipendenti del club e dei messaggi strampalati («Sai chi è morto?») inviati a tutta la rubrica del malcapitato di turno. Fantantonio alla Pinetina era apprezzato anche se i suoi modi e la sua esuberanza dialettica negli spogliatoi non erano sempre amati (si ricorda un’accesa lite con Livaja). A inizio marzo la frattura insanabile dopo una rissa con Stramaccioni. Motivi scatenanti la presunta campagna elettorale pro Mazzarri portata avanti da Antonio all’interno del gruppo e una certa difficoltà dell’attaccante a rispettare le regole comportamentali in un gruppo già falcidiato dagli infortuni. Quello fu l’inizio della fine, sancita dall’arrivo di Mazzarri sulla panchina dell’Inter. Il tecnico di San Vincenzo chiese e ottenne la cessione al Parma del suo ex giocatore (ai tempi della Sampdoria) e Cassano, che appena arrivato ad Appiano aveva detto: «So- Diffuso l’elenco dei convocati: tornano Murillo e D’Ambrosio. Out Jovetic. C’è il Primavera Popa. Un’ora e mezzo più tardi la squadra parte in pullman per Genova. pra il Milan c’era solo il cielo, ma l’Inter è sopra anche al cielo», salutò scagliandosi contro Mazzarri: « Prima di firmare con l’Inter mi aveva detto che ero titolare fisso, dopo che ha firmato mi ha mandato via. Mi ha tradito».
Fantantonio lasciò i nerazzurri dopo l’arrivo di Mazzarri e una furiosa lite con Stramaccioni
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