Corriere dello Sport (Roma)

Mancini ne ha per tutti

«Se Jo-Jo gioca in Nazionale perde l’Inter. Critiche inutili»

- Di Andrea Ramazzotti ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Roberto Mancini ieri in sala stampa era più carico del solito e, pur usando un tono british, ha lanciato messaggi inequivoca­bili. Ai detrattori, suoi e dell’Inter (giornalist­i, ma soprattutt­o ex colleghi adesso diventati commentato­ri tv), ma anche a Jovetic.

CARO STEVAN. Il tecnico di Jesi ha subito provato a smontare le polemiche sul montenegri­no e ha esordito con una frase studiata a tavolino («Della sua convocazio­ne non me ne frega niente. Non è successo nulla e non sono arrabbiato con nessuno»), ma il suo fastidio e la sua insofferen­za sulla vicenda sono venuto fuori in fretta: «Jovetic è intelligen­te e conosce benissimo la sua situazione. La nazionale lo chiama e lui deve andare per farsi vedere, ma deve anche essere in grado di decidere qual è la migliore cosa da fare. Se lo vogliamo avere al 100%, viste le numerose partite che avremo prima della prossima sosta, forse è meglio che torni indietro e non rischi. Se però lui decide di giocare, non posso farci niente. Gli ho parlato e ora sta a lui. Non è in grado di giocare e se lo fa (con la nazionale, ndr), magari si fa male e salta le prossime quattro gare con l’Inter». Questi concetti, con toni ancora più decisi, Mancini li ha espressi al giocatore giovedì, prima Stevan che partisse per la visita di controllo di venerdì in Baviera. Si aspettava che Jo-Jo facesse un passo indietro e invece l’attaccante ha ribadito al Mancio non voleva saltare due match tanto importanti. Da qui l’arrabbiatu­ra dell’allenatore.

CARI CRITICI. Mancini, però, ha avuto parole “contundent­i” anche per giornalist­i e opinionist­i tv. Non ha fatto nomi, ma è facile ricordare che con Boban a Sky domenica scorsa avuto uno scambio di idee acceso. L’argomento scatenante è stato l’utilizzo della difesa a tre contro i viola: «In Italia parlate solo di difesa a tre, a quattro, ma a volte non sapete nemmeno cosa vuol dire... Una squadra non perde per questo, ma perché gli avversari hanno fatto meglio o per gli episodi. Contro la Fiorentina abbiamo perso un incontro assurdo: la gara è nata così e non c’è stato niente da fare. La prima mezz’ora forse è stata una delle migliori fatte finora ed eravamo sotto 3-0... Non so se i giornalist­i o gli ex calciatori hanno rivisto il match di domenica, ma do- vrebbero farlo. Non c’è stato nessun approccio sbagliato da parte dell’Inter e il risultato è bugiardo. Più critiche di quelle che mi aspettavo? Siamo stati criticati anche dopo le prime cinque vittorie... E' il vostro lavoro (rivolto ai giornalist­i, ndr) e io vi rispetto, ma sinceramen­te non mi preoccupo di cosa scrivete. Ho la mia idea di calcio e non posso mica farmi condiziona­re da fattori esterni. In Italia tutti vogliono fare gli allenatori e se un giornalist­a sbaglia la formazione, impazzisce. Dovrebbero fare un fantacalci­o per i giornalist­i sulla formazione». Un paio di risposte sono state secche, ma Mancini al termine della conferenza e lontano dai microfoni ha spiegato di non avercela con la categoria rafforzand­o la convinzion­e che il bersaglio fosse un suo ex collega.

SAMP E FERRERO. Chiusura sulla sua Sampdoria: «Ho bei ricordi degli anni a Genova come Zenga ha bei ricordi di quelli all’Inter. Ferrero? E’ simpatico e sta facendo un ottimo lavoro. La Samp è un’ottima squadra e davanti ha giocatori molto forti».

«Jovetic sa bene di rischiare: tocca a lui decidere. Chi parla di difesa a 3 o a 4 non sa nulla»

 ?? ANSA ?? Roberto Mancini, 50 anni
ANSA Roberto Mancini, 50 anni
 ?? ANSA ?? Walter Zenga, 55 anni
ANSA Walter Zenga, 55 anni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy