Corriere dello Sport (Roma)

Entella, vittoria per la storia

Da ventisette anni i liguri non battevano la Pro Vercelli

- Di Danilo Sanguineti LAPRESSE

ENTELLA-PRO VERCELLI

1-0

ENTELLA (4-3-1-2): Iacobucci 6,5; Iacoponi 6 Ceccarelli 6,5 Pellizzer 6,5 Zanon 6; Staiti 6,5 Troiano 6 Fazzi 6 (37' st Volpe sv); Costa Ferreira 6 (17' Sestu 6); Masucci 6,5 (26' st Petkovic sv) Caputo. A disp.: Paroni, Keita, Volpe, Gerli, Cutolo, Sini, Belli. All.: Aglietti 6,5. Falli commessi: 14 Fuorigioco fatti: 1 PRO VERCELLI (4-3-3): Pigliacell­i 6; Germano 6 Bani 6,5 Coly 5 Scaglia 5; Ardizzone 6 Castiglia 5,5 (11' st Filippini 6) Matute 6; Di Roberto 5,5 (16' st Legati 6) Marchi 6 Gatto 5,5 (6' st Sprocati 6). A disp.: Melgrati, Rossi, Scavone, Emmanuello, Beltrame, Beretta. All.: Scazzola 6. Falli commessi: 16 Fuorigioco fatti: 2 ARBITRO: Pinzani di Empoli 6,5. Guardaline­e: Citro e Chiocchi. Quarto uomo: Piscopo di Imperia. MARCATORE: pt 42' Masucci NOTE: spettatori 2.100 circa. Angoli 8-5 per Entella. Rec.: 1' e 5'. AMMONITI: Troiano, Matute, Scaglia, Ardizzone, Bani. ESPULSO: 10' st Scaglia per somma di ammonizion­i, 15' st Coly per gioco violento. Vince l'Entella e il successo vale per la storia visto che da 27 anni i biancocele­sti non battevano la Pro Vercelli. Avvio di gara prudente per le due squadre che arrivano alla sfida con tanti problemi. Così il primo segnale di vita arriva al 16', quando Matute, servito da Di Roberto, in posizione ghiotta sceglie la soluzione di potenza, esaltando i riflessi di Iacobucci. Al 42' la svolta: punizione dalla trequarti di Staiti, palla tesa per la fronte di Masucci che schiaccia e mette fuori tempo Pigliacell­i.

SECONDO TEMPO. L'incontro è deciso dai nervi: quelli a fior di pelle di una Pro che si auto-elimina perdendo due uomini con gialli e ros- d'oro. La Pro Vercelli torna a casa con una sconfitta che non sorride alla classifica e lascia negli spogliatoi delle scorie che nel corso della settimana andranno smaltito il prima possibile. Perdere si può, perdere i nervi no. Nella misura in cui rende impossibil­e recuperare il risultato che va emergendo in campo.

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L’esultanza di Musacci dopo il colpo di testa vincente

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