Maresca dà coraggio alla Virtus
Oggi Roma-Derthona. L’obiettivo è «ridare entusiasmo ai tifosi»
Ha giocato per così tanto tempo lontano dalla Capitale, ben 17 anni, che ha quasi perso l’accento che rende riconoscibile ovunque ogni romano doc. Ma l’amore per la sua città, quello non l’ha mai dimenticato. Ecco perché Giuliano Maresca ha fatto stampare e poi ha appeso su un muro degli spogliatoi della Virtus un lungo cartello a colori che recita «We are Roma».
« Mi sembrava giusto che i miei compagni capissero l’importanza di giocare in questa città e in questa società. E credo proprio che tutti l’abbiano compreso, insieme alla situazione che stiamo vivendo».
La situazione è molto semplice: oggi (ore 18 Palazzetto dello Sport) l’Acea apre in casa contro i piemontesi Derthona la sua stagione della A2, serie nella quale la società si è autoretrocessa in estate. A noi la decisione è, per dirla in maniera eufemistica, piaciuta molto poco; ma questo gruppo totalmente nuovo e dall’età media piuttosto alta non ha certo alcuna colpa degli errori fatti in passato, e dunque va supportato con simpatia e curiosità. OBIETTIVO. «L’obiettivo che ci siamo dati, atleti e lo staff tecnico è proprio quello di riportare al Palazzetto quella serenità e quell’entusiamo che sono venuti a mancare - commenta Maresca, nelle ultime due stagioni a Barcellona Pozzo di Gotto, una guardia che con i suoi quasi 34 anni è ormai un veterano del parquet - E l’unica strada da percorrere per riuscire ad ottenerlo è fare in modo che i tifosi si identifichino con una squadra che lotta e che sputa sangue. Sempre».
VECCHIETTI? Costruita in pesante ritardo rispetto alle altre formazioni della A2, e con gli elementi ancora disponibili sul mercato, la Virtus non ha e non potrebbe certo avere grosse ambizioni, se non quelle che giustamente ha indicato Maresca. L’avversario di oggi ad esempio le è nettamente superiore...
« Di sicuro non possiamo dire di essere alla pari con le altre squadre - spiega Maresca, il quale però mantiene una positività che farà molto comodo all’Acea - Abbiamo iniziato il precampionato in ritardo, non avevamo mai giocato insieme prima e abbiamo tutti carriere differenti alle spalle. Insomma, siamo un po’ indietro, eppure continuando a lavorare duro sono convinto che le cose miglioreranno».
«Dobbiamo fare in modo che si identifichino con una squadra che lotta sempre»